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Diventare agente in attività finanziaria

Se stai cercando un impiego nel mondo dell’economia e della finanza, diventare agente in attività finanziaria potrebbe fare al caso tuo! Ma sai di cosa si occupa e quali requisiti deve avere? Ecco alcune informazioni utili.

Chi è l’agente in attività finanziaria?

Diventare agente in attività finanziaria equivale a dire intraprendere una carriera nel mondo dei finanziamenti. Questa figura professionale ha il compito di promuovere e concludere contratti di tipo finanziario lavorando come intermediario tra due soggetti: il cliente finale e l’ente che eroga il finanziamento.

Cliente

Per quanto riguarda il cliente finale, l’agente in attività finanziaria dovrà effettuare dapprima una consulenza, in cui mostrerà i prodotti con il miglior rapporto qualità/prezzo ideale per il cliente stesso, quindi dovrà portare a termine la vendita. Tra la consulenza iniziale e la vendita finale, c’è un lavoro di supporto del cliente nella scelta e nella stipula del contratto, la preparazione dei documenti, l’analisi di fattibilità e così via.

Ente

Per quanto riguarda invece l’ente che eroga il finanziamento, l’agente in attività finanziaria dovrà distribuire i prodotti, fare una buona pubblicità e venderli nel miglior modo possibile. Ma chi è l’ente in questione? Potrebbe essere la banca, un intermediario finanziario, un istituto di pagamento o di moneta elettronica oppure Poste Italiane. L’agente, prima di poter distribuire un qualsiasi prodotto di uno di questi enti, dovrà avere prima il mandato per poterlo fare.

Diventare agente in attività finanziaria: regime di monomandato

Come già anticipato, innanzitutto l’agente lavora in autonomia ma su mandato diretto, ovvero deve aver ricevuto disposizioni da banche, intermediari ecc. per poter presentare e distribuire i prodotti finanziari. Attenzione però: non si può lavorare per più società. Infatti si parla di regime di monomandato, perciò si può lavorare per una sola società o, tuttalpiù, per società diverse che però appartengono allo stesso gruppo. In ogni caso, secondo la normativa, è altresì possibile ricevere fino a tre mandati da tre società diverse a patto che riguardino tre prodotti differenti. Per esempio si potrà ottenere la cessione del quinto dalla banca “X”, il prestito personale dalla società finanziaria “Y” e così via.

Tipologie di prodotti

Quando si decide di diventare agente in attività finanziaria, bisogna anche sapere di quali prodotti si andrà a fare consulenza e vendita. Ecco l’elenco completo riportato nella circolare OAM 3/12:

  • Prestiti personali
  • Cessione del quinto
  • Leasing
  • Mutui
  • Rilascio fidejussioni e garanzie
  • Anticipi e sconti commerciali
  • Factoring crediti
  • Acquisto crediti
  • Apertura di credito in conto corrente
  • Credito finalizzato all’acquisto di beni specifici
  • Prestito su pegno
  • Credito revolving

Agente in attività finanziaria: altri requisiti

Per diventare agente in attività finanziaria, è necessario essere iscritti al Registro OAM, organismo che regola la vita professionale degli agenti in attività finanziaria e i mediatori creditizi. Infine questa tipologia di attività deve essere svolta in via esclusiva. In alternativa si possono esercitare attività connesse o strumentali e quelle “compatibili” secondo la normativa. In particolare, per attività connesse si intendono tutte quelle attività accessorie ovvero che consentono all’agente di svolgere al meglio la sua attività principale. Ad esempio l’informazione commerciale e l’assunzione di partecipazioni. Per attività strumentali, invece, si intendono quelle attività a carattere ausiliario, come la ricerca e l’analisi in materia economico-finanziaria, la gestione di servizi informatici, la gestione di immobili a uso funzionale, la formazione del personale.

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Cessione del quinto Prestito Personale

Prestito INPDAP per gli insegnanti

Sei un’insegnante e desideri chiedere un prestito perché devi affrontare una spesa extra? La soluzione ideale per te è il prestito INPDAP per gli insegnanti. Ma di cosa si tratta? E come si richiede?

Prestito INPDAP: cos’è?

Innanzitutto definiamo l’acronimo INPDAP: Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica (attualmente INPS) che si occupa anche dei dipendenti della pubblica istruzione. Il prestito INPDAP per gli insegnanti è un tipo di prestito molto semplice da ottenere perché non richiede particolari requisiti se non un contratto a tempo indeterminati. Inoltre questo tipo di prestito è accessibile solo per coloro che sono iscritti a un particolare Fondo credito dell’INPS: la Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Tipologie di finanziamento

Piccoli prestiti

In primo luogo va detto che, per quanto riguarda il prestito INPDAP per gli insegnanti, ci sono diverse opzioni possibili. La prima soluzione sono i piccoli prestiti. Si tratta di piccole somme di denaro, spesso richieste per ovviare a spese improvvise di piccola entità. In questo caso le rate possono essere divise tra un minimo di 12 mesi e un massimo di 48 mesi e il pagamento viene fatto in contanti direttamente presso la banca cassiera dell’Istituto oppure con accredito sul conto corrente (bancario o postale). In questo caso il tasso è fisso per tutta la durata del finanziamento ed è pari al 4,25% (le spese amministrative corrispondono allo 0,50% della cifra erogata).

Prestiti pluriennali

Si tratta di finanziamenti più onerosi, che vengono erogati solo in casi particolari come un’emergenza, dalla calamità naturale al matrimonio proprio o del proprio figlio, oppure per problemi di salute. Questo tipo di prestito INPDAP per gli insegnanti può essere rimborsato in 60 mesi o in 120 mesi e prevede un tasso fisso pari al 3,5%. Per ottenere questo prestito pluriennale, però, bisogna avere alcuni requisiti minimi:

  1. Aver maturato almeno 4 anni di anzianità e di versamento di contributi alla Gestione unitaria
  2. Avere un contratto anche a tempo determinato ma non inferiore ai 3 anni tenendo conto del fatto che la scadenza delle rate non deve andare oltre la scadenza del contratto.

Cessione del quinto

Un’altra opzione di prestito INPDAP per gli insegnanti è la cessione del quinto. Questa soluzione è ottimale per chi lavora come dipendente della pubblica istruzione perché basterà fornire la busta paga e il TFR per poter ottenere il finanziamento. La cessione del quinto, infatti, è un prestito che prevede la trattenuta della rata direttamente dal cedolino dello stipendio, quindi il datore di lavoro (in questo caso la scuola) fa da garante. Tra i vantaggi della cessione del quinto anche la possibilità di chiedere alte somme e di avere fino a 10 anni poter estinguere il debito. Inoltre si può fare richiesta anche se si è cattivi pagatori o se si è già in possesso di altri finanziamenti.

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Cessione del quinto

È possibile estinguere una cessione del quinto in anticipo?

Quando si necessita di liquidità, la Cessione del quinto è la soluzione ideale perché facile da ottenere e vantaggiosa sotto tanti punti di vista. La richiesta, infatti, può essere fatta da chiunque, l’importante è che si rispettino i termini legati all’età (18-85 anni) e allo stipendio o la pensione (nel primo caso bisogna essere dipendenti pubblici, statali o privati). Inoltre, come già menzionato anche nell’articolo Cessione del quinto, il prestito non finalizzato, tra i vantaggi troviamo la possibilità di estinguere una cessione del quinto in anticipo.

Estinguere una cessione del quinto in anticipo: tutto quello che c’è da sapere

Cosa dice la legge

Per quanto riguarda la possibilità di estinguere una cessione del quinto in anticipo, la legge dichiara che sì, si può fare. In particolare, l’art. 125 sexies del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (D.lgs. n. 141/2010) dice:
Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore.”

Come si procede
Innanzitutto bisognerà chiedere alla banca, o all’ente che eroga il prestito, l’ammontare del debito residuo. Questo importo emerge dal cosiddetto conteggio estintivo. Per capire però qual è la cifra finale dell’estinzione anticipata della cessione del quinto, si dovrà fare la somma dell’importo a debito residuoe della penale*, se prevista dal contratto, che in ogni caso non può essere superiore all’1% del capitale residuo. Inoltre, bisognerà considerare la percentuale della quota capitale e della quota degli interessi già versati con le rate del prestito. Una volta calcolato il residuo con l’aggiunta della penale, bisogna capire se risulta conveniente o meno l’estinzione anticipata, tenendo conto del fatto che si andranno a perdere le spese di istruttoria e le imposte di bollo.

Conviene o non conviene?

Ma conviene davvero estinguere una cessione del quinto in anticipo? Come già in parte detto, l’estinzione anticipata non sempre è conveniente. Le variabili da tenere in considerazione sono gli interessi sulle rate e la penale. Sicuramente è molto più vantaggioso estinguere una cessione del quinto nella fase iniziale poiché sono ancora molti i gli interessi ancora da pagare, quindi sicuramente si avrà un netto risparmio, nonostante la percentuale di penale.

Richiesta di estinzione anticipata: come procedere

Per ottenere l’estinzione anticipata della cessione del quinto si dovrà innanzitutto inviare una richiesta alla banca o all’ente che eroga il prestito, tramite PEC, raccomandata o direttamente di persona.

Presentata la richiesta, la banca (o l’ente) impiegherà un massimo di dieci giorni per effettuare il conteggio estintivo, che, come già detto, è il calcolo della cifra da saldare, a cui si aggiungono le diverse spese e la penale di estinzione anticipata (se prevista). Una volta estinto il debito, la banca (o l’ente) invierà sia al debitore che al datore di lavoro (per soggetti in pensione, all’ente che eroga la pensione) una comunicazione di chiusura del contratto di cessione del quinto per estinzione totale del prestito.

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Cessione del quinto

I documenti per la cessione del quinto

La cessione del quinto è un particolare tipo di prestito che può essere richiesto da lavoratori (sopra i 18 anni) dipendenti pubblici, statali o privati assunti con regolare contratto a tempo indeterminato* o da pensionati che non abbiano superato gli 85 anni. Abbiamo già più volte menzionato i vantaggi legati a questo tipo di prestito. Vediamo quindi, più nel dettaglio, quali sono i documenti per la cessione del quinto.

Assicurazione e busta paga (o pensione)

Innanzitutto tra i documenti per la cessione del quinto indispensabili ci sono l’assicurazione, il certificato di stipendio o documento di quota cedibile della pensione e la copia della busta paga o del cedolino pensione. Nello specifico, per assicurazione si intende una polizza rischio vita e/o rischio impiego senza la quale non potrà essere concessa la cessione del quinto. Si tratta di una tutela nei confronti dell’ente erogatore in caso di perdita del lavoro o in caso di morte del richiedente. 

TFR

Un altro importante elemento che fa parte dei documenti per la cessione del quinto è il TFR. Il TFR o trattamento di fine rapporto funge infatti da garanzia quando si richiede questo tipo di finanziamento. Nello specifico si tratta di una somma di denaro che viene corrisposta ai dipendenti pubblici nel momento in cui termina il rapporto di lavoro. E se non si ha il TFR? La cessione del quinto può in ogni caso essere concessa, ma con delle limitazioni. Per saperne di più leggi l’articolo dedicato a cessione del quinto senza TFR.

Elenco dei documenti per la cessione del quinto

Quando si fa richiesta di questo tipo di finanziamento, i documenti sono pochi e facili da reperire. Ecco l’elenco dei documenti per la cessione del quinto:

  • Carta d’Identità e Codice Fiscale;
  • Ultima busta paga o cedolino pensione;
  • Ultimo modello CUD;
  • Quota cedibile per i Pensionati;
  • Certificato di Stipendio o Attestato di Servizio.

In particolare quest’ultimo certificato, che viene fornito dall’amministrazione della propria azienda o ente, riporta:

  • la data di assunzione,
  • gli anni di anzianità lavorativa,
  • la retribuzione lorda e netta (sia annuale che mensile),
  • il TFR cumulato,
  • eventuali trattenute sullo stipendio per pignoramenti o per il pagamento di altri finanziamenti.

* Possono fare richiesta anche i dipendenti con contratto a tempo determinato, ma il tempo massimo concesso per restituire le rate è pari alla data di scadenza del contratto stesso.

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Cessione del quinto Prestito Personale

Cessione del quinto, il prestito non finalizzato

La cessione del quinto è un tipo di prestito alla portata di tutti per le sue caratteristiche vantaggiose. Tra queste troviamo anche la possibilità di richiedere denaro, con la cessione del quinto, il prestito non finalizzato. Ma scopriamo insieme innanzitutto cos’è la cessione del quinto e perché non serve fornire alcuna motivazione.

Cessione del quinto: tutti i vantaggi

La cessione del quinto è il prestito “per tutti” perché lascia davvero ampio margine sia per quanto riguarda le tempistiche sia per quanto riguarda la somma richiesta. Inoltre ha dei grossi vantaggi a livello di garanzie e può essere fatta richiesta anche in situazioni finanziarie non ottimali. Ecco i vantaggi della cessione del quinto:

  • può fare richiesta un qualsiasi cittadino italiano o straniero tra i 18 e gli 85 anni
  • può essere richiesta anche in caso di precedenti problemi di natura finanziaria (i cosiddetti cattivi pagatori o segnalati al CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria)
  • si può fare richiesta di credito fino a €75.000
  • si può arrivare fino a 120 rate mensili
  • non esistono spese di intermediazione
  • può essere estinta o rinnovata in qualsiasi momento
  • si tratta di un prestito non finalizzato
  • non è necessario fornire ulteriori garanzie
  • è a tasso fisso
  • è facile e veloce da richiedere

Tutti questi vantaggi lo rendono sì accessibile ad un più vasto pubblico, ma ciò non toglie che, come in qualsiasi altro contesto, sono necessarie delle condizioni di partenza:

  • essere in possesso di un contratto a tempo indeterminato (si può essere dipendenti pubblici, statali o privati) o di pensione
  • avere un’assicurazione rischio vita e/o impiego

Prestito non finalizzato: cosa significa?

Quando diciamo che la cessione del quinto è un prestito non finalizzato, intendiamo dire che si tratta di un prestito per il quale non è necessario specificare la motivazione per cui si fa richiesta. In buona sostanza, tra i vantaggi della richiesta di cessione del quinto c’è anche quella di non dover render conto a nessuno del perché si fa domanda per una determinata somma di denaro. Ma non solo. Significa anche che la richiesta non deve per forza essere subordinata all’acquisto di un bene (o prodotto) o un servizio, ma può essere fatta a prescindere. Non è tutto. A differenza del prestito non finalizzato, quello finalizzato viene acceso presso il rivenditore del prodotto o del servizio che si intende acquistare. Nel caso, invece, della cessione del quinto, come già abbiamo detto nei precedenti articoli, la richiesta di denaro viene fatta direttamente alla banca o a un intermediario finanziario e la rata viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

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Cessione del quinto

News su pensioni e Cessione del Quinto

Come di consueto, l’INPS ha segnalato, con il Messaggio numero 2620 del 30 giugno 2022, i tassi di interesse per le pensioni e cessione del quinto nel terzo trimestre di quest’anno. Tale aggiornamento varrà fino al 30 settembre prossimo, data in cui verrà annunciato un nuovo messaggio che riporterà i tassi di interesse per il quarto trimestre. Come previsto dall’articolo 2 comma 1 della Legge 24 marzo 1996 con cui si è disposto che il “Ministro del tesoro, sentiti la Banca d’Italia e l’Ufficio italiano dei cambi, rileva trimestralmente il tasso effettivo globale medio”, sono stati stabiliti gli interessi usurali sulla base del trimestre precedente.

Cessione del quinto: come fare per richiederla quando si è in pensione?

La cessione del quinto è un tipo di finanziamento che prevede la trattenuta della rata direttamente dallo stipendio, se si è dipendenti statali, pubblici o privati, o dalla pensione. Ma come si procede in caso di pensioni e cessione del quinto?

Innanzitutto il/la pensionato/a deve fare richiesta personalmente presso l’ufficio dell’INPS di “comunicazione di cedibilità della pensione”. Il documento dovrà poi essere portato presso l’ente erogatore del finanziamento (banca o intermediario finanziario), e dovrà contenere il valore massimo della rata da trattenere sulla pensione. A questo punto non rimane che stipulare un contratto che dovrà essere:

  • Inferiore ai 10 anni come durata
  • Affiancato a un’assicurazione contro il rischio di morte

Una volta stipulato il contratto, verrà comunicato all’INPS di iniziare a trattenere mensilmente, dalla pensione, la rata stabilita e di versarla direttamente all’ente che ha fornito il prestito.

Vediamo ora quali sono i tassi di interesse che riguardano le pensioni e cessione del quinto.

Pensioni e cessione del quinto: i tassi al 1° luglio al 30 settembre 2022

A seguito del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 23 giugno sorso, l’INPS ha pubblicato i tassi di interesse riguardanti pensioni e cessione del quinto validi dal 1° luglio al 30 settembre. Gli interessi usurai sono i seguenti:

  • per importi inferiori a €15.000, i tassi medi sono di 10,8 mentre la soglia usura è 17,5000.
  • Per importi superiori a €15.000, i tassi medi sono di 6,96 mentre la soglia usura è 12,7000.

Si rammenta che tali tassi sono sì per le pensioni ma anche per gli stipendi.

Prestiti convenzionati

Non è tutto. Nel Messaggio dell’INPS, vengono anche menzionati i tassi soglia TAEG. Tali tassi sono applicabili su prestiti come la cessione del quinto concessa dalle banche o da intermediari finanziari convenzionati con l’Istituto che eroga il prestito. Per quanto riguarda pensioni e cessione del quinto, tali tassi sono stati differenziati per fasce d’età.

  • Fino a 59 anni: 8,10 per importi inferiori a €15.000 – 6,03 per importi superiori a € 15.000
  • Da 60 a 64 anni: 8,90 per importi inferiori a €15.000 – 6,83 per importi superiori a € 15.000
  • Da 65 a 69 anni: 9,70 per importi inferiori a €15.000 – 7,63 per importi superiori a € 15.000
  • Da 70 a 74 anni: 10,40 per importi inferiori a €15.000 – 8,33 per importi superiori a € 15.000
  • Da 75 a 79 anni: 11,20 per importi inferiori a €15.000 – 9,13 per importi superiori a € 15.000
  • Sopra i 79 anni: 17,50 per importi inferiori a €15.000 – 12,70 per importi superiori a € 15.000

Attenzione: ogni fascia di età comprende il compleanno dell’età minima e l’età di riferimento va intesa come quella maturata al termine del piano di ammortamento.

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Cessione del quinto Prestito Personale

Finanziamenti e garanzie: differenza tra prestito personale e cessione del quinto

Cessione del quinto e prestito personale sono due forme di finanziamento non finalizzato ovvero che non sono direttamente legate a un particolare acquisto come potrebbe essere il mutuo per la casa o il finanziamento per un’automobile. Ma quali sono le differenze e come incidono sulla scelta?

Ad ogni finanziamento le sue garanzie

La grossa differenza tra cessione del quinto e prestito personale riguarda le garanzie. Quando parliamo di finanziamenti e garanzie, infatti, dobbiamo fare attenzione a distinguere bene le due tipologie di prestito poiché la differenza che intercorre tra prestito personale e cessione del quinto è tale da fungere da ago della bilancia in fase decisionale.

Finanziamenti e garanzie: la cessione del quinto

Abbiamo già detto in altri articoli che la cessione del quinto è un tipo di finanziamento che prevede la trattenuta diretta della rata da pagare direttamente sullo stipendio o sulla pensione. Proprio per questa sua caratteristica, unica nel suo genere, questo tipo di finanziamento non prevede particolari garanzie se non:

  • Certificato di stipendio* o dichiarazione di quota cedibile per i pensionati
  • Fotocopia della busta paga o del cedolino della pensione
  • L’assicurazione rischio vita e impiego

* sul certificato di stipendio, fornito dall’amministrazione dell’azienda per cui si lavora, si troveranno: la data di assunzione, gli anni di anzianità, il TFR maturato, eventuali trattenute sullo stipendio ecc.

Finanziamenti e garanzie: il prestito personale

Il discorso finanziamenti e garanzie cambia quando si parla di prestito personale. In questo caso, infatti, non solo si dovrà dimostrare di poter sostenere la spesa della rata mensile con un contratto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato) e quindi una garanzia di reddito. Se le condizioni non sono ottimali (se la situazione lavorativa non è stabile o la cifra è elevata), sarà necessaria anche la presenza di un garante che, in questo caso, ha la funzione di coobbligato o di un fideiussore in caso di mancato pagamento.

Chi è il fideiussore?

Il fideiussore o garante del finanziamento, è un soggetto, riconosciuto dall’art. 1936 del Codice Civile, che viene chiamato in causa come garante in caso di prestito personale. La fideiussione è una garanzia accessoria e personale. Accessoria significa che è legata a un’obbligazione principale (nel nostro caso l’obbligo di rimborsare un finanziamento) ed ha validità fino a che sarà valida l’obbligazione. Personale perché il fideiussore sarà chiamato a saldare le rate per cui il debitore principale è stato inadempiente. Attenzione, la fideiussione è ereditaria, ovvero in caso di morte del fideiussore, la garanzia passerà automaticamente agli eredi.

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Cessione del quinto

Come scegliere un consulente affidabile per la cessione del quinto

Quando si decide di chiedere un prestito e in particolare quando si opta per la cessione del quinto, bisogna scegliere un consulente affidabile. È infatti molto importante avere una persona fidata e capace di proporci la soluzione ideale per noi. Ma vediamo qual è l’iter per ottenere la migliore cessione del quinto.

Cessione del quinto: la migliore soluzione

La cessione del quinto è una forma di prestito che presenta molti vantaggi, tra cui la facilità, rispetto ad altri, di ottenere della liquidità in breve tempo. Non sono infatti necessarie garanzie particolari e non bisogna giustificare la richiesta, inoltre si può ottenere anche quando si è dei cosiddetti “cattivi pagatori”. Il fatto che sia più accessibile rispetto ad altre forme di finanziamento, però, non deve ingannarci. Infatti, quando si fa una richiesta di cessione del quinto, bisogna trovare la soluzione ideale, tenendo conto di tutti quegli aspetti che incideranno sul portafogli: dalle spese assicurative a quelle istruttorie, per non parlare delle commissioni bancarie, di TAN e TAEG. Ecco perché è importante scegliere un consulente affidabile.

Quali parametri vanno tenuti in considerazione quando si fa una richiesta di cessione del quinto?

Come già anticipato, sono diversi i parametri da tenere in considerazione e che ci condizioneranno quando dovremo scegliere un consulente affidabile. Tra questi sicuramente il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) indice che rappresenta il costo totale del credito comprensivo degli interessi e delle spese accessorie (mediazione, spese bancarie, assicurazione ecc.), è espresso in percentuale del credito concesso ed è su base annua.

Dove si fa richiesta?

La richiesta per la cessione del quinto può essere fatta presso un istituto bancario o finanziario oppure tramite un intermediario del credito. Quando ci si interfaccia direttamente con l’operatore dello sportello bancario, verrà fornito istantaneamente un preventivo sulla base dei dati forniti. Se però si desidera ricevere più preventivi da parte di più enti erogatori al fine di valutare la soluzione ideale, è possibile fare una simulazione online. In questo caso non si avrà a che fare con una persona fisica, ma si dovrà procedere con l’inserimento dei dati al fine di poter produrre un preventivo che potrà poi essere portato avanti oppure salvato per poter essere riaperto successivamente. E il mediatore creditizio?

Come scegliere un consulente affidabile per la cessione del quinto?

Come nel caso di un agente immobiliare per l’acquisto o la vendita di una casa, anche per ottenere una cessione del quinto è importante scegliere un consulente affidabile. In questo caso si parla di mediatore creditizio o promotore creditizio, ed è colui che fa da intermediario tra il cliente e la società che eroga il finanziamento.

Perché fare richiesta a un mediatore?

Come già anticipato, la richiesta di cessione del quinto può essere fatta online, direttamente alla banca o alla società che eroga il prestito, oppure al mediatore creditizio. Ma perché è importante scegliere un mediatore? Ma soprattutto scegliere un consulente affidabile? Perché permette di avere un quadro generale delle migliori offerte sul mercato. Affidarsi a un buon consulente rispetto alla richiesta di prestito online può essere vantaggioso. Perché? Innanzitutto perché ci si interfaccia con una persona fisica, in grado di comprendere al meglio le nostre esigenze, ma anche perché ci permette di ottenere la soluzione ideale facendoci risparmiare tempo e denaro grazie alle convenzioni con gli istituti bancari. 

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Cessione del quinto

Cessione del quinto con finanziamenti in corso

Tra le peculiarità della cessione del quinto, c’è la possibilità di fare richiesta anche se si hanno altri finanziamenti in corso. Non ci sono infatti molte limitazioni per quanto riguarda questo particolare tipo di prestito. Il perché è legato alla nascita, nel lontano 1950, della normativa che regola questo tipo di finanziamento. Lo scopo, infatti, era quello di agevolare i dipendenti pubblici o statali nella richiesta di credito e, allo stesso tempo, fornire una garanzia solida ai creditori. Ecco quindi che nell’Italia del dopoguerra nasce questa forma di prestito semplice ed efficace, basato sulla trattenuta di una parte di stipendio direttamente in busta paga da parte del datore di lavoro. Ma come funziona la cessione del quinto con finanziamenti in corso?

Cessione del quinto: i vantaggi

Quando si ha già un finanziamento è possibile richiederne un altro ma solo a determinate condizioni. Bisognerà dimostrare di essere in grado di pagare entrambe le rate, ma soprattutto non essere indietro col pagamento delle rate del prestito in essere.

Ecco perché spesso si ricorre alla cessione del quinto con finanziamento in corso. Questo particolare tipo di prestito, infatti, essendo trattenuto dalla busta paga o dal cedolino della pensione, non necessita di particolari garanzie, ad eccezione della polizza vita e impiego (ne abbiamo parlato in questo articolo) quindi può essere concesso anche in caso di pignoramenti o di cattivi pagatori.

Si può richiedere una seconda cessione del quinto?

La risposta è sì, si può chiedere la cessione del quinto con finanziamento in corso se quest’ultimo è anch’esso una cessione del quinto. Le forme possibili sono sostanzialmente due: la rinegoziazione del finanziamento in essere oppure la doppia cessione del quinto.

Rinegoziazione o rinnovo della cessione del quinto

Requisito indispensabile per ottenere la rinegoziazione? Devono essere trascorsi i 2/5 del tempo di rimborso del prestito in essere. Ad esempio, se abbiamo fatto richiesta di una cessione del quinto della durata di 5 anni, si potrà fare una seconda richiesta dopo 2 anni. In realtà non si tratta di un vero e proprio nuovo finanziamento ma della rinegoziazione di quello in essere. Ma come funziona? In sostanza il nuovo prestito o “rinnovo della cessione del quinto” servirà in parte per coprire ciò che manca da pagare del prestito precedente. La parte restante, invece, si trasformerà in rate che verranno trattenute dalla busta paga (o dal cedolino della pensione) come di consueto. In sostanza la concessione della cessione del quinto con finanziamento in corso di questo tipo non è altro che un modo per ottenere liquidità allungando i tempi di rimborso.

Doppia cessione del quinto

Questo tipo di cessione del quinto con finanziamento in corso, dove quest’ultimo è anch’esso una cessione del quinto, permette di avere un prestito maggiore in breve tempo. Ma cosa comporta? Doppio finanziamento uguale doppia rata. Ecco quindi che la trattenuta dallo stipendio non sarà più 1/5 ma 2/5, quindi non si tratterà più del 20% del salario mensile ma del 40%.

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Cessione del quinto per i dipendenti privati: quali possono accedere?

La cessione del quinto è una tipologia di prestito che prevede la trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Ha una serie di vantaggi e può essere concesso a dipendenti statali, pubblici o privati, nonché ai pensionati. Ma come funziona la cessione del quinto per i dipendenti privati? Quali sono i requisiti e cosa dice la normativa in merito?

Cosa significa cessione del quinto e chi può richiederla?

La cessione del quinto, come già anticipato, è un particolare tipo di prestito, garantito, a trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione (il nome deriva proprio dal fatto che si “cede fino a un quinto dello stipendio”). Può essere fatta da lavoratori, purché maggiorenni, che siano essi dipendenti pubblici, statali o privati assunti con regolare contratto o da pensionati che non abbiano superato gli 85 anni (leggi l’articolo dedicato alla richiesta cessione del quinto). La richiesta può inoltre essere fatta dai cittadini stranieri, dai cosiddetti cattivi pagatori e dalle persone che hanno subito un pignoramento. Ma non solo. Anche coloro che hanno fatto richiesta di altri finanziamenti o chi è stato segnalato in CRIF può ottenere questo tipo di prestito.

Cessione del quinto per i dipendenti privati: la normativa

La normativa che riguarda la cessione del quinto risale al D.P.R. del 5 gennaio 1950 n. 180 aggiornata con la legge del 14 maggio 2005 n.80.

Questo particolare tipo di finanziamento, nella prima versione (1950) era concesso solo ai dipendenti statali o pubblici, ma grazie alla legge 80/2005 sono stati inclusi anche i pensionati e i dipendenti privati (ne abbiamo parlato in questo articolo).

La cessione del quinto per i dipendenti privati funziona esattamente come per quelli pubblici e statali: viene trattenuta una parte dello stipendio al netto delle ritenute (non oltre la quinta parte del salario mensile). Per quanto riguarda i requisiti, il lavoratore deve aver compiuto 18 anni e deve aver firmato un contratto a tempo indeterminato. Il rimborso, che avviene tramite trattenuta da parte del datore di lavoro sulla busta paga, può essere effettuato per un massimo di 10 anni (120 mesi) e non necessita di garanzie (è sufficiente il TFR) se non un’assicurazione rischio vita e/o impiego.

In particolare, viene concessa la cessione del quinto per i dipendenti privati di società di capitali (S.r.l. o S.p.a.) o di Cooperative con almeno 16 dipendenti.

Solo per i dipendenti privati con contratto a tempo indeterminato?

Anche se la normativa prevede un contratto a tempo indeterminato, è possibile fare una richiesta di cessione del quinto per i dipendenti privati con contratto a tempo determinato a patto che il rimborso venga estinto entro la fine del contratto.