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Cessione del quinto Prestito Personale

Auto a rate senza finanziamento: le soluzioni

Vorreste acquistare un’auto a rate senza finanziamento ma non sapete come fare? Sul mercato ci sono diverse soluzioni che possono permettervi di dilazionare il pagamento nel tempo senza però avere alcun obbligo dal punto di vista burocratico.

Vediamo insieme quali sono le possibilità.

Pagamento a rate con Maxirata finale

Si tratta di una soluzione che prevede una rata finale con importo maggiore rispetto alle rate precedenti e che serve per riscattare l’auto. Questa opzione prevede, tra l’altro, una cifra mensile inferiore rispetto ai più classici pagamenti a rate. In sostanza, se si decide di acquistare un’auto a rate senza finanziamento il cui importo totale da pagare è di 15000 € in 12 rate, con Maxirata finale di 5000 €, il costo della singola rata sarà decisamente inferiore rispetto a una normale rateizzazione (10000/12= 833,34 € anziché 15000/12= 1250 €).

Auto a rate con Cessione del quinto

Un’altra soluzione possibile è quella di acquistare un auto a rate senza finanziamento optando per la Cessione del quinto.

Si tratta di una scelta oculata se si è tra i soggetti che possono fare richiesta, poiché la Cessione del quinto eroga la somma richiesta senza richiedere garanzie se non la stipula di una polizza assicurativa (rischio impiego o morte), e i documenti che attestano il regolare contratto di lavoro e quindi la regolare retribuzione (idem in caso di pensionamento).

Dati necessari poiché la Cessione del quinto prevede un pagamento a rate fisse diverso dai comuni prestiti, infatti la cifra mensile viene trattenuta direttamente dallo stipendio (o dalla pensione).

Chi può fare richiesta?

Possono decidere di acquistare l’auto a rate senza finanziamento mediante Cessione dei quinto tutti i dipendenti pubblici, statali e privato assunti con regolare contratto a tempo indeterminato o determinato* oppure i pensionati.

Inoltre si potrà fare richiesta di Cessione del quinto anche in caso di cattivi pagatori, soggetti segnalati al CRIF per aver saltato il pagamento di una o più rate di un precedente finanziamento.

Quanto dura e quale cifra può essere richiesta?

Tra i vantaggi della Cessione del quinto ci sono anche i tempi di ammortamento e la cifra massima per cui si può fare richiesta. Nel primo caso parliamo di un minimo di 24 rate (2 anni) e un massimo di 120 rate (10 anni). Per quanto riguarda invece la cifra massima ottenibile è di 75000 €.

*Per i lavoratori con contratto a tempo determinato la durata del prestito non può superare quella del contratto di lavoro.

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Cessione del quinto

Domande frequenti sulla Cessione del Quinto

Siete indecisi sul tipo di prestito da chiedere perché ancora non avete chiaro il funzionamento della Cessione del quinto? Avete deciso di chiedere un finanziamento ma volete essere sicuri di aver fatto la scelta giusta? Ecco alcune delle domande frequenti sulla Cessione del quinto.

FAQ Cessione del quinto

Cos’è la Cessione del quinto?

La Cessione del quinto è un tipo di finanziamento nato nel dopoguerra, che prevede l’addebito delle rate direttamente sullo stipendio o sulla pensione.

Dal punto di vista legislativo, è disciplinata dalla norma dell’articolo 1260 del Codice Civile e regolata dal DPR n. 180 del 5/01/1950 e dal regolamento attuativo DPR n. 895 del 28/07/1950.

Chi può richiedere la Cessione del quinto?

Questa è una tra le domande frequenti sulla Cessione del quinto più formulata, poiché, pur essendo un finanziamento facile e veloce da ottenere, ci sono dei limiti.

I soggetti che possono richiedere la Cessione del quinto sono:

  • lavoratori dipendenti pubblici, statali o privati con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato
  • Pensionati

Il range di età per la richiesta è tra i 18 e gli 85 anni.

Inoltre è necessario essere residenti in Italia.

I dipendenti a tempo determinato possono richiedere la Cessione del quinto?

Sì, i dipendenti a tempo determinato possono accedere al finanziamento con un piano di ammortamento che non può superare la data di scadenza del contratto.

E i cattivi pagatori?

Anche in questo caso, la Cessione del quinto, a differenza di altri tipi di prestiti, può essere richiesta senza particolari problematiche.

Quanto può durare un finanziamento con Cessione del quinto?

La durata può variare da un minimo di 24 mesi (2 anni) a un massimo di 120 mesi (10 anni).

Il tasso e la rata sono fissi?

Sì, sia il tasso che la rata sono fissi per tutta la durata del contratto. Inoltre la rata non sarà mai superiore a 1/5 dello stipendio o della pensione.

Come viene erogata la liquidità?

La somma per la quale si fa richiesta di Cessione del quinto può essere erogata tramite bonifico bancario oppure tramite assegno circolare intestato al titolare del finanziamento.

È possibile estinguere in anticipo il debito residuo?

Sì, è possibile.

Cosa succede se perdo il lavoro?

Se il soggetto richiedente perde il lavoro, il debito residuo verrà saldato attingendo dal TFR. Se questo non è abbastanza cospicuo, sarà l’assicurazione a intervenire. Attenzione: in molti casi, la polizza ha la clausola di rivalsa, ovvero una volta stipulato un nuovo contratto di lavoro, il soggetto richiedente dovrà rimborsare la compagnia assicurativa.

E in caso di morte?

Sarà la polizza a saldare il debito.

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Cessione del quinto

Requisiti per la cessione del quinto dei dipendenti pubblici

La Cessione del quinto nasce nel dopoguerra, precisamente il 5 gennaio 1950 con la legge 180/50 del presidente della Repubblica, con lo scopo di venire incontro alle esigenze dei dipendenti statali. Data la sua forza, viene subito estesa ai pensionati, sempre del settore pubblico (decreto attuativo n. 895 del 28 luglio 1950), quindi ai lavoratori dipendenti (e pensionati) di aziende private nel 2004 con la legge finanziaria 311.

Ma quali sono i requisiti per la cessione del quinto dei dipendenti pubblici?

Chi sono i dipendenti pubblici?

I dipendenti pubblici sono coloro che lavorano per la Pubblica Amministrazione. In particolare il settore del pubblico impiego riguarda enti come ospedali, ASL, ma anche uffici comunali, provinciali e regionali.

Il dipendente pubblico si differenzia dal dipendente statale poiché quest’ultimo, invece, lavora per l’amministrazione statale o centrale che dir si voglia. In particolare si tratta di un dipendente che di norma lavora presso:

  • Ministeri (Istruzione, Tesoro ecc.)
  • Forze dell’ordine e della difesa (Esercito, Carabinieri, Polizia ecc.)
  • Scuole e Università (tutto il personale, docente e ATA)

Decisamente diversa la situazione del dipendente privato che, invece, è assunto da un’azienda privata (che sia essa individuale, SRL, Spa ecc.).

Requisiti per la Cessione del quinto dei dipendenti pubblici

I requisiti per la Cessione del quinto per i dipendenti pubblicisono in parte generici, ovvero che riguardano chiunque desideri chiedere un finanziamento di questo tipo. Tra questi troviamo:

  • Essere cittadini residenti in Italia
  • Stipulare un’assicurazione rischio morte o impiego
  • Non aver raggiunto il livello di indebitamento a causa di altri prestiti

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, in particolare, troviamo:

  • Avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • Avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato nel pubblico impiego oppure un contratto come dipendente parastatale

Cosa si può richiedere?

Il dipendente pubblico può richiedere fino a 75mila euro di finanziamento per un massimo di 120 mesi (10 anni) come piano di ammortamento.

Chi non può ottenerla?

In linea di massima, difficilmente i dipendenti pubblici trovano difficoltà nell’ottenere una Cessione del quinto. Ci sono però, ovviamente, dei casi limite:

  • Anzianità minima
  • Mancanza o insufficienza di TFR
  • Mancanza dell’assicurazione obbligatoria
  • Livello di indebitamento troppo elevato
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Cessione del quinto per dipendenti pubblici: come funziona

La Cessione del quinto è uno speciale tipo di finanziamento non finalizzato e senza necessità di garanzia (ad eccezione di una polizza assicurativa rischio morte o impiego), che ha come unico vincolo per il richiedente il possesso di un contratto di lavoro da dipendente (possibilmente a tempo indeterminato) oppure una pensione. Questo perché la rata non viene pagata dal cliente ma viene trattenuta direttamente dalla busta paga (o dalla pensione), quindi è necessario avere uno stipendio fisso. Ma come funziona la cessione del quinto per dipendenti pubblici?

La Cessione del quinto: requisiti per ottenerla

La Cessione del quinto è un finanziamento molto facile e veloce da ottenere, soprattutto perché la richiesta può essere fatta da un qualsiasi cittadino residente in Italia che abbia un’età compresa tra i 18 e gli 85 anni. Quest’ultimo dovrà però essere assunto con regolare contratto di lavoro pubblico, statale o privato a tempo indeterminato, oppure essere in pensione (leggi l’articolo dedicato).

Ciò che rende vantaggiosa la Cessione del quinto è inoltre il fatto che può essere richiesta anche in caso di precedenti segnalazioni al CRIF e quindi per i cosiddetti “cattivi pagatori”.

La Cessione del quinto per dipendenti pubblici: come funziona?

La Cessione del quinto per dipendenti pubblici e statali è la forma di finanziamento a tasso fisso e non finalizzato più vantaggiosa. Infatti, a differenza dei dipendenti privati, difficilmente i dipendenti pubblici trovano difficoltà nell’ottenere questa tipologia di prestito. Ci sono però, ovviamente, dei limiti entro i quali è necessario stare per poterlo ottenere:

  • Età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • Un contratto di lavoro a tempo indeterminato* nel pubblico oppure un contratto come dipendente parastatale (personale di aziende private tipo Spa, Srl, Consorzi o Enti locali che svolgono un’attività essenziale di pubblica utilità)

Se vuoi richiedere la Cessione del quinto per dipendenti pubblici e sei in linea con i requisiti, avrai diritto fino a 75mila euro di finanziamento per un massimo di 120 rate (10 anni).

Cosa serve per richiedere la Cessione del quinto per dipendenti pubblici?

Come di consueto, la richiesta di Cessione del quinto per dipendenti pubblici richiede:

  • Carta d’identità e codice fiscale
  • Il certificato di stipendio o l’Attestato di servizio
  • L’ultima busta paga
  • La Certificazione Unica

Inoltre sarà necessario stipulare una polizza rischio impiego mentre non servirà alcuna garanzia aggiuntiva.

*nel caso di contratto a tempo determinato, il finanziamento verrà erogato sulla base del termine del contratto di lavoro, ovvero la sua durata non potrà mai superare quella del contratto.

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Nuova convenzione INPS per i prestiti ai pensionati

Se sei un pensionato e hai bisogno di liquidità, grazie alla nuova Convenzione INPS 2022 puoi richiedere un prestito in modo facile e veloce. Vediamo insieme di cosa si tratta e come fare per ottenerla!

Nuova Convenzione INPS 2022: cos’è e quali sono i vantaggi?

La nuova Convenzione INPS 2022 è una forma di prestito con Cessione del Quinto specifica per pensionati INPS, ex INPDAP ed ex ENPALS. L’unico vincolo è quello di non aver superato i gli 87 anni e 11 mesi allo scadere del piano di ammortamento.

I vantaggi della nuova Convenzione INPS 2022

Tra i vantaggi di questo finanziamento troviamo:

  • Velocità e comodità: è un finanziamento davvero facile e veloce da ottenere, poiché la richiesta è totalmente telematica. Questo eviterà lunghe code e tempi di attesa tipici delle procedure standard che richiedono la presenza fisica presso gli uffici dell’INPS. Inoltre è comodo perché, trattandosi di una forma di cessione del quinto, la rata mensile viene trattenuta direttamente e automaticamente sulla pensione senza il rischio di perdere un pagamento.
  • Tassi agevolati: con la nuova Convenzione INPS 2022 sono garantiti i migliori tassi presenti sul mercato per agevolare il richiedente.
  • È sostenibile: trattandosi di una forma di finanziamento tipo cessione del quinto, la rata è fissa e determinata dal valore della pensione stessa (la rata non può superare il 20% ovvero 1/5 della pensione netta).
  • È flessibile: con la nuova Convenzione INPS 2022 è possibile ottenere fino a 75000€ di prestito con piani di ammortamento che vanno da 2 a 10 anni.
  • Assicurazione: come sempre nei casi di cessione del quinto, nel contratto è inclusa la polizza che tutela non solo il richiedente ma anche la sua famiglia in caso di morte.
  • Nessuna garanzia necessaria: come per la classica cessione del quinto l’unica cosa che garantisce il pagamento delle rate è la pensione, quindi non verranno richieste garanzie accessorie.

Come si fa richiesta di finanziamento con la nuova Convenzione INPS 2022?

 Come già specificato nel paragrafo precedente, tra i vantaggi della nuova Convenzione INPS 2022 ci sono la facilità e la velocità di richiesta.

Questo perché la stessa può essere fatta telematicamente inviando semplicemente:

  • Il documento di identità e la tessera sanitaria;
  • Il cedolino della pensione.
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Cessione del quinto Prestito Personale

Prestito INPDAP per gli insegnanti

Sei un’insegnante e desideri chiedere un prestito perché devi affrontare una spesa extra? La soluzione ideale per te è il prestito INPDAP per gli insegnanti. Ma di cosa si tratta? E come si richiede?

Prestito INPDAP: cos’è?

Innanzitutto definiamo l’acronimo INPDAP: Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica (attualmente INPS) che si occupa anche dei dipendenti della pubblica istruzione. Il prestito INPDAP per gli insegnanti è un tipo di prestito molto semplice da ottenere perché non richiede particolari requisiti se non un contratto a tempo indeterminati. Inoltre questo tipo di prestito è accessibile solo per coloro che sono iscritti a un particolare Fondo credito dell’INPS: la Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Tipologie di finanziamento

Piccoli prestiti

In primo luogo va detto che, per quanto riguarda il prestito INPDAP per gli insegnanti, ci sono diverse opzioni possibili. La prima soluzione sono i piccoli prestiti. Si tratta di piccole somme di denaro, spesso richieste per ovviare a spese improvvise di piccola entità. In questo caso le rate possono essere divise tra un minimo di 12 mesi e un massimo di 48 mesi e il pagamento viene fatto in contanti direttamente presso la banca cassiera dell’Istituto oppure con accredito sul conto corrente (bancario o postale). In questo caso il tasso è fisso per tutta la durata del finanziamento ed è pari al 4,25% (le spese amministrative corrispondono allo 0,50% della cifra erogata).

Prestiti pluriennali

Si tratta di finanziamenti più onerosi, che vengono erogati solo in casi particolari come un’emergenza, dalla calamità naturale al matrimonio proprio o del proprio figlio, oppure per problemi di salute. Questo tipo di prestito INPDAP per gli insegnanti può essere rimborsato in 60 mesi o in 120 mesi e prevede un tasso fisso pari al 3,5%. Per ottenere questo prestito pluriennale, però, bisogna avere alcuni requisiti minimi:

  1. Aver maturato almeno 4 anni di anzianità e di versamento di contributi alla Gestione unitaria
  2. Avere un contratto anche a tempo determinato ma non inferiore ai 3 anni tenendo conto del fatto che la scadenza delle rate non deve andare oltre la scadenza del contratto.

Cessione del quinto

Un’altra opzione di prestito INPDAP per gli insegnanti è la cessione del quinto. Questa soluzione è ottimale per chi lavora come dipendente della pubblica istruzione perché basterà fornire la busta paga e il TFR per poter ottenere il finanziamento. La cessione del quinto, infatti, è un prestito che prevede la trattenuta della rata direttamente dal cedolino dello stipendio, quindi il datore di lavoro (in questo caso la scuola) fa da garante. Tra i vantaggi della cessione del quinto anche la possibilità di chiedere alte somme e di avere fino a 10 anni poter estinguere il debito. Inoltre si può fare richiesta anche se si è cattivi pagatori o se si è già in possesso di altri finanziamenti.

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Cessione del quinto

È possibile estinguere una cessione del quinto in anticipo?

Quando si necessita di liquidità, la Cessione del quinto è la soluzione ideale perché facile da ottenere e vantaggiosa sotto tanti punti di vista. La richiesta, infatti, può essere fatta da chiunque, l’importante è che si rispettino i termini legati all’età (18-85 anni) e allo stipendio o la pensione (nel primo caso bisogna essere dipendenti pubblici, statali o privati). Inoltre, come già menzionato anche nell’articolo Cessione del quinto, il prestito non finalizzato, tra i vantaggi troviamo la possibilità di estinguere una cessione del quinto in anticipo.

Estinguere una cessione del quinto in anticipo: tutto quello che c’è da sapere

Cosa dice la legge

Per quanto riguarda la possibilità di estinguere una cessione del quinto in anticipo, la legge dichiara che sì, si può fare. In particolare, l’art. 125 sexies del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (D.lgs. n. 141/2010) dice:
Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore.”

Come si procede
Innanzitutto bisognerà chiedere alla banca, o all’ente che eroga il prestito, l’ammontare del debito residuo. Questo importo emerge dal cosiddetto conteggio estintivo. Per capire però qual è la cifra finale dell’estinzione anticipata della cessione del quinto, si dovrà fare la somma dell’importo a debito residuoe della penale*, se prevista dal contratto, che in ogni caso non può essere superiore all’1% del capitale residuo. Inoltre, bisognerà considerare la percentuale della quota capitale e della quota degli interessi già versati con le rate del prestito. Una volta calcolato il residuo con l’aggiunta della penale, bisogna capire se risulta conveniente o meno l’estinzione anticipata, tenendo conto del fatto che si andranno a perdere le spese di istruttoria e le imposte di bollo.

Conviene o non conviene?

Ma conviene davvero estinguere una cessione del quinto in anticipo? Come già in parte detto, l’estinzione anticipata non sempre è conveniente. Le variabili da tenere in considerazione sono gli interessi sulle rate e la penale. Sicuramente è molto più vantaggioso estinguere una cessione del quinto nella fase iniziale poiché sono ancora molti i gli interessi ancora da pagare, quindi sicuramente si avrà un netto risparmio, nonostante la percentuale di penale.

Richiesta di estinzione anticipata: come procedere

Per ottenere l’estinzione anticipata della cessione del quinto si dovrà innanzitutto inviare una richiesta alla banca o all’ente che eroga il prestito, tramite PEC, raccomandata o direttamente di persona.

Presentata la richiesta, la banca (o l’ente) impiegherà un massimo di dieci giorni per effettuare il conteggio estintivo, che, come già detto, è il calcolo della cifra da saldare, a cui si aggiungono le diverse spese e la penale di estinzione anticipata (se prevista). Una volta estinto il debito, la banca (o l’ente) invierà sia al debitore che al datore di lavoro (per soggetti in pensione, all’ente che eroga la pensione) una comunicazione di chiusura del contratto di cessione del quinto per estinzione totale del prestito.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto per i dipendenti privati: quali possono accedere?

La cessione del quinto è una tipologia di prestito che prevede la trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Ha una serie di vantaggi e può essere concesso a dipendenti statali, pubblici o privati, nonché ai pensionati. Ma come funziona la cessione del quinto per i dipendenti privati? Quali sono i requisiti e cosa dice la normativa in merito?

Cosa significa cessione del quinto e chi può richiederla?

La cessione del quinto, come già anticipato, è un particolare tipo di prestito, garantito, a trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione (il nome deriva proprio dal fatto che si “cede fino a un quinto dello stipendio”). Può essere fatta da lavoratori, purché maggiorenni, che siano essi dipendenti pubblici, statali o privati assunti con regolare contratto o da pensionati che non abbiano superato gli 85 anni (leggi l’articolo dedicato alla richiesta cessione del quinto). La richiesta può inoltre essere fatta dai cittadini stranieri, dai cosiddetti cattivi pagatori e dalle persone che hanno subito un pignoramento. Ma non solo. Anche coloro che hanno fatto richiesta di altri finanziamenti o chi è stato segnalato in CRIF può ottenere questo tipo di prestito.

Cessione del quinto per i dipendenti privati: la normativa

La normativa che riguarda la cessione del quinto risale al D.P.R. del 5 gennaio 1950 n. 180 aggiornata con la legge del 14 maggio 2005 n.80.

Questo particolare tipo di finanziamento, nella prima versione (1950) era concesso solo ai dipendenti statali o pubblici, ma grazie alla legge 80/2005 sono stati inclusi anche i pensionati e i dipendenti privati (ne abbiamo parlato in questo articolo).

La cessione del quinto per i dipendenti privati funziona esattamente come per quelli pubblici e statali: viene trattenuta una parte dello stipendio al netto delle ritenute (non oltre la quinta parte del salario mensile). Per quanto riguarda i requisiti, il lavoratore deve aver compiuto 18 anni e deve aver firmato un contratto a tempo indeterminato. Il rimborso, che avviene tramite trattenuta da parte del datore di lavoro sulla busta paga, può essere effettuato per un massimo di 10 anni (120 mesi) e non necessita di garanzie (è sufficiente il TFR) se non un’assicurazione rischio vita e/o impiego.

In particolare, viene concessa la cessione del quinto per i dipendenti privati di società di capitali (S.r.l. o S.p.a.) o di Cooperative con almeno 16 dipendenti.

Solo per i dipendenti privati con contratto a tempo indeterminato?

Anche se la normativa prevede un contratto a tempo indeterminato, è possibile fare una richiesta di cessione del quinto per i dipendenti privati con contratto a tempo determinato a patto che il rimborso venga estinto entro la fine del contratto.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto senza TFR

La Cessione del quinto è un tipo di finanziamento che prevede il pagamento della rata mensile sotto forma di trattenuta dallo stipendio o dalla pensione. Si tratta di un finanziamento facile e veloce da ottenere se si hanno tutti i requisiti, tra questi un contratto a tempo indeterminato e il TFR che funge da garanzia (motivo per cui la Cessione del quinto non necessita di ulteriori garanzie). E se non si ha il TFR? Come è possibile ottenere la Cessione del quinto senza TFR?

Cessione del quinto senza TFR: come funziona?

La richiesta di Cessione del quinto senza TFR può essere fatta da tutti quei soggetti che non hanno maturato gli anni di servizio necessari per ottenerlo o per coloro che hanno fatto richiesta di anticipo dello stesso e ancora non ce l’hanno a disposizione, ma anche da chi lo ha già impegnato. In questi casi, la persona che desidera richiedere la Cessione del quinto, dovrà trovare il modo di garantire la restituzione del prestito in caso di morte o di perdita del lavoro.

Quando si fa una richiesta di Cessione del quinto senza TFR, ci sono anche dei limiti di tempo. Infatti la durata massima del prestito è di soli 60 mesi (5 anni) rispetto ai 120 mesi (10 anni) della Cessione del credito in condizioni normali.

Come già detto nell’articolo dedicato alla richiesta della Cessione del quinto, chi decide di usufruire di questo servizio dovrà obbligatoriamente stipulare una polizza assicurativa di rischio vita e/o impiego, ma chi fa richiesta di Cessione del quinto senza TFR, dovrà avere disporre delle seguenti garanzie:

  • un contratto a tempo indeterminato
  • la stipula di una polizza assicurativa con costo maggiore
  • l’anzianità di servizio dai 3 ai 6 mesi in base alla cifra richiesta

Cessione del quinto senza TFR: chi può richiederla?

La Cessione del quinto senza TFR può essere richiesta da tutti quei lavoratori dipendenti pubblici, statali o privati che hanno un contratto a tempo indeterminato, ma con delle limitazioni che riguardano, in particolare, l’azienda per cui lavorano.

Si dovrà trattare, infatti, di un’azienda di medie-grandi dimensioni, con almeno 16 dipendenti e deve essere, dal punto di vista della forma giuridica, S.p.a., S.r.l. o S.a.p.a. Inoltre è determinante anche il coefficiente assicurativo, ovvero la valutazione di stabilità e di solidità del datore di lavoro. Questo coefficiente può avere un valore che va da 3 a 6, dove 3 è il minimo ed equivale a una scarsa possibilità di ottenere la cessione del credito senza TFR.

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Anticipo Tfs Cessione del quinto

Anticipo TFS quota 100

A causa della recente normativa, per un dipendente pubblico che va in pensione con la quota 100 l’attesa per l’ottenimento del TFS può essere davvero lunga, senza considerare che verrà proporzionata e non erogata in un’unica soluzione. Ecco perché spesso si sceglie di chiedere un anticipo del TFS. Ma come funziona?

Cos’è il TFS e come si calcola?

Il TFS, o Trattamento di Fine Servizio, è un importo dovuto al dipendente pubblico come indennità per la cessata attività lavorativa. In particolare, il TFS spetta a tutti coloro che hanno firmato un contratto a tempo indeterminato prima del 2001. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2001, il TFS è stato sostituito dal TFR, o Trattamento di Fine Rapporto, che spetta a chiunque abbia un contratto a tempo indeterminato (sia nel pubblico che nel privato).

Il TFS si basa sull’ultima retribuzione (annua) che il dipendente pubblico ha percepito, e il calcolo viene fatto moltiplicando un dodicesimo dell’80% di tale retribuzione per gli anni di servizio.

Anticipo del TFS: perché fare richiesta e come funziona

I dipendenti pubblici che accedono alla pensione con la quota 100, possono scegliere di procedere con la normale liquidazione oppure fare richiesta di anticipo del TFS.

Perché fare richiesta di anticipo del TFS?

Per coloro che decidono di andare in pensione con la quota 100, la liquidazione del TFS può avvenire in tempi più o meno lunghi: 12 mesi dopo il sopraggiungere dell’età di pensionamento per vecchiaia, oppure 24 mesi dopo il raggiungimento prospettico dei contributi (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini). In più vanno aggiunti circa 90 giorni che l’INPS impiega per gestire la pratica.

Proprio per questa lunga attesa, spesso, chi sceglie di andare in pensione con la quota 100, opta per la richiesta di anticipo del TFS.

Come funziona l’anticipo del TFS?

Se si desidera chiedere l’anticipo del TFS, è bene sapere che si dovrà fare richiesta di finanziamento e che non sempre questa viene accettata. Detto ciò, le tipologie di finanziamento sono due: a tasso ordinario o a tasso agevolato.

Il finanziamento a tasso ordinario è più caro in termini di costi, ma è più rapido e può erogare fino al 100% del TFS. Inoltre difficilmente viene respinto, anche in caso di precedenti problemi fiscali. Va da sé che il finanziamento per l’anticipo del TFS a tasso agevolato avrà il vantaggio di costare meno, ma, per contro, sarà più difficile da ottenere. Infatti, quest’ultimo, è subordinato al rilascio di un fondo di garanzia da parte dello Stato che, in caso di segnalazione negativa alla Centrale Rischi, non viene concesso. Inoltre, per ottenere il finanziamento a tasso agevolato i tempi saranno più lunghi e la cifra massima fruibile sarà di 45.000€.