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Cessione del quinto Prestito Personale

Finanziamenti e garanzie: differenza tra prestito personale e cessione del quinto

Cessione del quinto e prestito personale sono due forme di finanziamento non finalizzato ovvero che non sono direttamente legate a un particolare acquisto come potrebbe essere il mutuo per la casa o il finanziamento per un’automobile. Ma quali sono le differenze e come incidono sulla scelta?

Ad ogni finanziamento le sue garanzie

La grossa differenza tra cessione del quinto e prestito personale riguarda le garanzie. Quando parliamo di finanziamenti e garanzie, infatti, dobbiamo fare attenzione a distinguere bene le due tipologie di prestito poiché la differenza che intercorre tra prestito personale e cessione del quinto è tale da fungere da ago della bilancia in fase decisionale.

Finanziamenti e garanzie: la cessione del quinto

Abbiamo già detto in altri articoli che la cessione del quinto è un tipo di finanziamento che prevede la trattenuta diretta della rata da pagare direttamente sullo stipendio o sulla pensione. Proprio per questa sua caratteristica, unica nel suo genere, questo tipo di finanziamento non prevede particolari garanzie se non:

  • Certificato di stipendio* o dichiarazione di quota cedibile per i pensionati
  • Fotocopia della busta paga o del cedolino della pensione
  • L’assicurazione rischio vita e impiego

* sul certificato di stipendio, fornito dall’amministrazione dell’azienda per cui si lavora, si troveranno: la data di assunzione, gli anni di anzianità, il TFR maturato, eventuali trattenute sullo stipendio ecc.

Finanziamenti e garanzie: il prestito personale

Il discorso finanziamenti e garanzie cambia quando si parla di prestito personale. In questo caso, infatti, non solo si dovrà dimostrare di poter sostenere la spesa della rata mensile con un contratto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato) e quindi una garanzia di reddito. Se le condizioni non sono ottimali (se la situazione lavorativa non è stabile o la cifra è elevata), sarà necessaria anche la presenza di un garante che, in questo caso, ha la funzione di coobbligato o di un fideiussore in caso di mancato pagamento.

Chi è il fideiussore?

Il fideiussore o garante del finanziamento, è un soggetto, riconosciuto dall’art. 1936 del Codice Civile, che viene chiamato in causa come garante in caso di prestito personale. La fideiussione è una garanzia accessoria e personale. Accessoria significa che è legata a un’obbligazione principale (nel nostro caso l’obbligo di rimborsare un finanziamento) ed ha validità fino a che sarà valida l’obbligazione. Personale perché il fideiussore sarà chiamato a saldare le rate per cui il debitore principale è stato inadempiente. Attenzione, la fideiussione è ereditaria, ovvero in caso di morte del fideiussore, la garanzia passerà automaticamente agli eredi.

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Cessione del quinto

Come scegliere un consulente affidabile per la cessione del quinto

Quando si decide di chiedere un prestito e in particolare quando si opta per la cessione del quinto, bisogna scegliere un consulente affidabile. È infatti molto importante avere una persona fidata e capace di proporci la soluzione ideale per noi. Ma vediamo qual è l’iter per ottenere la migliore cessione del quinto.

Cessione del quinto: la migliore soluzione

La cessione del quinto è una forma di prestito che presenta molti vantaggi, tra cui la facilità, rispetto ad altri, di ottenere della liquidità in breve tempo. Non sono infatti necessarie garanzie particolari e non bisogna giustificare la richiesta, inoltre si può ottenere anche quando si è dei cosiddetti “cattivi pagatori”. Il fatto che sia più accessibile rispetto ad altre forme di finanziamento, però, non deve ingannarci. Infatti, quando si fa una richiesta di cessione del quinto, bisogna trovare la soluzione ideale, tenendo conto di tutti quegli aspetti che incideranno sul portafogli: dalle spese assicurative a quelle istruttorie, per non parlare delle commissioni bancarie, di TAN e TAEG. Ecco perché è importante scegliere un consulente affidabile.

Quali parametri vanno tenuti in considerazione quando si fa una richiesta di cessione del quinto?

Come già anticipato, sono diversi i parametri da tenere in considerazione e che ci condizioneranno quando dovremo scegliere un consulente affidabile. Tra questi sicuramente il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) indice che rappresenta il costo totale del credito comprensivo degli interessi e delle spese accessorie (mediazione, spese bancarie, assicurazione ecc.), è espresso in percentuale del credito concesso ed è su base annua.

Dove si fa richiesta?

La richiesta per la cessione del quinto può essere fatta presso un istituto bancario o finanziario oppure tramite un intermediario del credito. Quando ci si interfaccia direttamente con l’operatore dello sportello bancario, verrà fornito istantaneamente un preventivo sulla base dei dati forniti. Se però si desidera ricevere più preventivi da parte di più enti erogatori al fine di valutare la soluzione ideale, è possibile fare una simulazione online. In questo caso non si avrà a che fare con una persona fisica, ma si dovrà procedere con l’inserimento dei dati al fine di poter produrre un preventivo che potrà poi essere portato avanti oppure salvato per poter essere riaperto successivamente. E il mediatore creditizio?

Come scegliere un consulente affidabile per la cessione del quinto?

Come nel caso di un agente immobiliare per l’acquisto o la vendita di una casa, anche per ottenere una cessione del quinto è importante scegliere un consulente affidabile. In questo caso si parla di mediatore creditizio o promotore creditizio, ed è colui che fa da intermediario tra il cliente e la società che eroga il finanziamento.

Perché fare richiesta a un mediatore?

Come già anticipato, la richiesta di cessione del quinto può essere fatta online, direttamente alla banca o alla società che eroga il prestito, oppure al mediatore creditizio. Ma perché è importante scegliere un mediatore? Ma soprattutto scegliere un consulente affidabile? Perché permette di avere un quadro generale delle migliori offerte sul mercato. Affidarsi a un buon consulente rispetto alla richiesta di prestito online può essere vantaggioso. Perché? Innanzitutto perché ci si interfaccia con una persona fisica, in grado di comprendere al meglio le nostre esigenze, ma anche perché ci permette di ottenere la soluzione ideale facendoci risparmiare tempo e denaro grazie alle convenzioni con gli istituti bancari. 

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Cessione del quinto

Cessione del quinto con finanziamenti in corso

Tra le peculiarità della cessione del quinto, c’è la possibilità di fare richiesta anche se si hanno altri finanziamenti in corso. Non ci sono infatti molte limitazioni per quanto riguarda questo particolare tipo di prestito. Il perché è legato alla nascita, nel lontano 1950, della normativa che regola questo tipo di finanziamento. Lo scopo, infatti, era quello di agevolare i dipendenti pubblici o statali nella richiesta di credito e, allo stesso tempo, fornire una garanzia solida ai creditori. Ecco quindi che nell’Italia del dopoguerra nasce questa forma di prestito semplice ed efficace, basato sulla trattenuta di una parte di stipendio direttamente in busta paga da parte del datore di lavoro. Ma come funziona la cessione del quinto con finanziamenti in corso?

Cessione del quinto: i vantaggi

Quando si ha già un finanziamento è possibile richiederne un altro ma solo a determinate condizioni. Bisognerà dimostrare di essere in grado di pagare entrambe le rate, ma soprattutto non essere indietro col pagamento delle rate del prestito in essere.

Ecco perché spesso si ricorre alla cessione del quinto con finanziamento in corso. Questo particolare tipo di prestito, infatti, essendo trattenuto dalla busta paga o dal cedolino della pensione, non necessita di particolari garanzie, ad eccezione della polizza vita e impiego (ne abbiamo parlato in questo articolo) quindi può essere concesso anche in caso di pignoramenti o di cattivi pagatori.

Si può richiedere una seconda cessione del quinto?

La risposta è sì, si può chiedere la cessione del quinto con finanziamento in corso se quest’ultimo è anch’esso una cessione del quinto. Le forme possibili sono sostanzialmente due: la rinegoziazione del finanziamento in essere oppure la doppia cessione del quinto.

Rinegoziazione o rinnovo della cessione del quinto

Requisito indispensabile per ottenere la rinegoziazione? Devono essere trascorsi i 2/5 del tempo di rimborso del prestito in essere. Ad esempio, se abbiamo fatto richiesta di una cessione del quinto della durata di 5 anni, si potrà fare una seconda richiesta dopo 2 anni. In realtà non si tratta di un vero e proprio nuovo finanziamento ma della rinegoziazione di quello in essere. Ma come funziona? In sostanza il nuovo prestito o “rinnovo della cessione del quinto” servirà in parte per coprire ciò che manca da pagare del prestito precedente. La parte restante, invece, si trasformerà in rate che verranno trattenute dalla busta paga (o dal cedolino della pensione) come di consueto. In sostanza la concessione della cessione del quinto con finanziamento in corso di questo tipo non è altro che un modo per ottenere liquidità allungando i tempi di rimborso.

Doppia cessione del quinto

Questo tipo di cessione del quinto con finanziamento in corso, dove quest’ultimo è anch’esso una cessione del quinto, permette di avere un prestito maggiore in breve tempo. Ma cosa comporta? Doppio finanziamento uguale doppia rata. Ecco quindi che la trattenuta dallo stipendio non sarà più 1/5 ma 2/5, quindi non si tratterà più del 20% del salario mensile ma del 40%.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto per i dipendenti privati: quali possono accedere?

La cessione del quinto è una tipologia di prestito che prevede la trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Ha una serie di vantaggi e può essere concesso a dipendenti statali, pubblici o privati, nonché ai pensionati. Ma come funziona la cessione del quinto per i dipendenti privati? Quali sono i requisiti e cosa dice la normativa in merito?

Cosa significa cessione del quinto e chi può richiederla?

La cessione del quinto, come già anticipato, è un particolare tipo di prestito, garantito, a trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione (il nome deriva proprio dal fatto che si “cede fino a un quinto dello stipendio”). Può essere fatta da lavoratori, purché maggiorenni, che siano essi dipendenti pubblici, statali o privati assunti con regolare contratto o da pensionati che non abbiano superato gli 85 anni (leggi l’articolo dedicato alla richiesta cessione del quinto). La richiesta può inoltre essere fatta dai cittadini stranieri, dai cosiddetti cattivi pagatori e dalle persone che hanno subito un pignoramento. Ma non solo. Anche coloro che hanno fatto richiesta di altri finanziamenti o chi è stato segnalato in CRIF può ottenere questo tipo di prestito.

Cessione del quinto per i dipendenti privati: la normativa

La normativa che riguarda la cessione del quinto risale al D.P.R. del 5 gennaio 1950 n. 180 aggiornata con la legge del 14 maggio 2005 n.80.

Questo particolare tipo di finanziamento, nella prima versione (1950) era concesso solo ai dipendenti statali o pubblici, ma grazie alla legge 80/2005 sono stati inclusi anche i pensionati e i dipendenti privati (ne abbiamo parlato in questo articolo).

La cessione del quinto per i dipendenti privati funziona esattamente come per quelli pubblici e statali: viene trattenuta una parte dello stipendio al netto delle ritenute (non oltre la quinta parte del salario mensile). Per quanto riguarda i requisiti, il lavoratore deve aver compiuto 18 anni e deve aver firmato un contratto a tempo indeterminato. Il rimborso, che avviene tramite trattenuta da parte del datore di lavoro sulla busta paga, può essere effettuato per un massimo di 10 anni (120 mesi) e non necessita di garanzie (è sufficiente il TFR) se non un’assicurazione rischio vita e/o impiego.

In particolare, viene concessa la cessione del quinto per i dipendenti privati di società di capitali (S.r.l. o S.p.a.) o di Cooperative con almeno 16 dipendenti.

Solo per i dipendenti privati con contratto a tempo indeterminato?

Anche se la normativa prevede un contratto a tempo indeterminato, è possibile fare una richiesta di cessione del quinto per i dipendenti privati con contratto a tempo determinato a patto che il rimborso venga estinto entro la fine del contratto.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto senza TFR

La Cessione del quinto è un tipo di finanziamento che prevede il pagamento della rata mensile sotto forma di trattenuta dallo stipendio o dalla pensione. Si tratta di un finanziamento facile e veloce da ottenere se si hanno tutti i requisiti, tra questi un contratto a tempo indeterminato e il TFR che funge da garanzia (motivo per cui la Cessione del quinto non necessita di ulteriori garanzie). E se non si ha il TFR? Come è possibile ottenere la Cessione del quinto senza TFR?

Cessione del quinto senza TFR: come funziona?

La richiesta di Cessione del quinto senza TFR può essere fatta da tutti quei soggetti che non hanno maturato gli anni di servizio necessari per ottenerlo o per coloro che hanno fatto richiesta di anticipo dello stesso e ancora non ce l’hanno a disposizione, ma anche da chi lo ha già impegnato. In questi casi, la persona che desidera richiedere la Cessione del quinto, dovrà trovare il modo di garantire la restituzione del prestito in caso di morte o di perdita del lavoro.

Quando si fa una richiesta di Cessione del quinto senza TFR, ci sono anche dei limiti di tempo. Infatti la durata massima del prestito è di soli 60 mesi (5 anni) rispetto ai 120 mesi (10 anni) della Cessione del credito in condizioni normali.

Come già detto nell’articolo dedicato alla richiesta della Cessione del quinto, chi decide di usufruire di questo servizio dovrà obbligatoriamente stipulare una polizza assicurativa di rischio vita e/o impiego, ma chi fa richiesta di Cessione del quinto senza TFR, dovrà avere disporre delle seguenti garanzie:

  • un contratto a tempo indeterminato
  • la stipula di una polizza assicurativa con costo maggiore
  • l’anzianità di servizio dai 3 ai 6 mesi in base alla cifra richiesta

Cessione del quinto senza TFR: chi può richiederla?

La Cessione del quinto senza TFR può essere richiesta da tutti quei lavoratori dipendenti pubblici, statali o privati che hanno un contratto a tempo indeterminato, ma con delle limitazioni che riguardano, in particolare, l’azienda per cui lavorano.

Si dovrà trattare, infatti, di un’azienda di medie-grandi dimensioni, con almeno 16 dipendenti e deve essere, dal punto di vista della forma giuridica, S.p.a., S.r.l. o S.a.p.a. Inoltre è determinante anche il coefficiente assicurativo, ovvero la valutazione di stabilità e di solidità del datore di lavoro. Questo coefficiente può avere un valore che va da 3 a 6, dove 3 è il minimo ed equivale a una scarsa possibilità di ottenere la cessione del credito senza TFR.

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Anticipo Tfs Cessione del quinto

Anticipo TFS quota 100

A causa della recente normativa, per un dipendente pubblico che va in pensione con la quota 100 l’attesa per l’ottenimento del TFS può essere davvero lunga, senza considerare che verrà proporzionata e non erogata in un’unica soluzione. Ecco perché spesso si sceglie di chiedere un anticipo del TFS. Ma come funziona?

Cos’è il TFS e come si calcola?

Il TFS, o Trattamento di Fine Servizio, è un importo dovuto al dipendente pubblico come indennità per la cessata attività lavorativa. In particolare, il TFS spetta a tutti coloro che hanno firmato un contratto a tempo indeterminato prima del 2001. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2001, il TFS è stato sostituito dal TFR, o Trattamento di Fine Rapporto, che spetta a chiunque abbia un contratto a tempo indeterminato (sia nel pubblico che nel privato).

Il TFS si basa sull’ultima retribuzione (annua) che il dipendente pubblico ha percepito, e il calcolo viene fatto moltiplicando un dodicesimo dell’80% di tale retribuzione per gli anni di servizio.

Anticipo del TFS: perché fare richiesta e come funziona

I dipendenti pubblici che accedono alla pensione con la quota 100, possono scegliere di procedere con la normale liquidazione oppure fare richiesta di anticipo del TFS.

Perché fare richiesta di anticipo del TFS?

Per coloro che decidono di andare in pensione con la quota 100, la liquidazione del TFS può avvenire in tempi più o meno lunghi: 12 mesi dopo il sopraggiungere dell’età di pensionamento per vecchiaia, oppure 24 mesi dopo il raggiungimento prospettico dei contributi (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini). In più vanno aggiunti circa 90 giorni che l’INPS impiega per gestire la pratica.

Proprio per questa lunga attesa, spesso, chi sceglie di andare in pensione con la quota 100, opta per la richiesta di anticipo del TFS.

Come funziona l’anticipo del TFS?

Se si desidera chiedere l’anticipo del TFS, è bene sapere che si dovrà fare richiesta di finanziamento e che non sempre questa viene accettata. Detto ciò, le tipologie di finanziamento sono due: a tasso ordinario o a tasso agevolato.

Il finanziamento a tasso ordinario è più caro in termini di costi, ma è più rapido e può erogare fino al 100% del TFS. Inoltre difficilmente viene respinto, anche in caso di precedenti problemi fiscali. Va da sé che il finanziamento per l’anticipo del TFS a tasso agevolato avrà il vantaggio di costare meno, ma, per contro, sarà più difficile da ottenere. Infatti, quest’ultimo, è subordinato al rilascio di un fondo di garanzia da parte dello Stato che, in caso di segnalazione negativa alla Centrale Rischi, non viene concesso. Inoltre, per ottenere il finanziamento a tasso agevolato i tempi saranno più lunghi e la cifra massima fruibile sarà di 45.000€.

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Cessione del quinto Prestito Personale

Cessione del quinto o prestito: le differenze

Quando di fronte a una qualsiasi spesa da affrontare, si necessita di un finanziamento, la scelta può ricadere su un semplice prestito personale o sulla Cessione del quinto. In entrambi i casi, si tratta di una forma di credito non finalizzato, ovvero per il quale non è necessario specificare la motivazione per cui si ha bisogno di chiedere un prestito. Ma le due formule sono, ovviamente, differenti.

Chiedere un prestito o Cessione del quinto: le differenze

Innanzitutto va detto che un prestito personale normale differisce dalla Cessione del quinto nel soggetto finanziatore, infatti, per quanto riguarda la Cessione del quinto, la rata viene direttamente trattenuta sulla busta paga o sul cedolino della pensione.

Le rate

Nonostante si tratti per entrambi di una rata mensile costante a tasso fisso, chiedere un prestito differisce dalla Cessione del quinto poiché quest’ultima, essendo legata allo stipendio o alla pensione, non potrà mai superare 1/5 di ciò che si percepisce (ovvero il 20% al netto delle ritenute).

La garanzia e l’assicurazione

C’è una sostanziale differenza anche nelle garanzie necessarie per ottenere il finanziamento. Infatti, chiedere un prestito semplice a una banca o a un ente finanziatore, non è così semplice e immediato. Essendoci infatti un alto rischio di inadempienza da parte del richiedente per quanto riguarda il pagamento delle rate, è necessario, como forma di garanzia, avere la firma di un coobbligato o di un fideiussore (o garante del finanziamento). Ma non solo. Oltre al reddito dimostrabile e a un’età compresa fra i 18 e i 70 anni, per ottenere un prestito non si dovrà essere cattivi pagatori o protestati.

Per la Cessione del quinto, invece, sarà necessario avere i requisiti base, ovvero un contratto come dipendente o una pensione (per approfondire leggi l’articolo dedicato) e una polizza assicurativa rischio vita e/o impiego che servirà in caso di morte o di perdita del lavoro.

Perché è meglio chiedere la Cessione del quinto?

È consigliabile fare una richiesta di Cessione del quinto anziché chiedere un prestito personale semplice, per i seguenti motivi:

  • chiunque, tra i 18 e gli 85 anni può fare richiesta, anche in caso di precedenti problemi di natura finanziaria (insolvenza, ritardi ecc.) a patto che abbia un contratto di lavoro come dipendente o una pensione;
  • con la Cessione del quinto si può richiedere fino a 75.000€ mentre un prestito normale solitamente non va oltre i 30.000€;
  • un prestito può avere fino a 84 rate mensili, mentre con la Cessione del quinto si può arrivare a 120 rate mensili;
  • con la Cessione del quinto non si hanno spese di intermediazione;
  • la Cessione del quinto può essere estinta o rinnovata in qualsiasi momento.
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Cessione del quinto

Come richiedere la cessione del quinto

Hai bisogno di un finanziamento per l’acquisto di un’auto o per realizzare il tuo sogno? La Cessione del quinto è la soluzione ideale perché facile da ottenere, se si hanno i requisiti. Ma cos’è e come si fa la richiesta Cessione del quinto?

Cos’è la Cessione del quinto?

La Cessione del quinto è un particolare tipo di finanziamento nato nel 1950 per i dipendenti e i pensionati. Il motivo per cui molte persone fanno richiesta Cessione del quinto è legato proprio alle caratteristiche di quest’ultimo.

La Cessione del Quinto, infatti, è un finanziamento:

  • garantito, ovvero il TFR del dipendente o la pensione sono già di per sé garanzia. Sarà però necessario stipulare un’assicurazione che entra in gioco in caso di morte o perdita dell’impiego;
  • a rata fissa, ovvero ogni mese verrà trattenuta sempre la stessa cifra che, tra l’altro, non può superare 1/5 dello stipendio o della pensione (da qui il nome Cessione del quinto);
  • a trattenuta diretta, ovvero che la rata viene direttamente trattenuta dallo stipendio o dalla pensione quindi non si corre il rischio di dimenticare un pagamento;
  • non finalizzato, ovvero la richiesta Cessione del quinto può essere fatta per qualsiasi cosa e non sarà necessario dare giustificazioni (dall’acquisto di materiale per il lavoro, all’acquisto di un’automobile ecc.).

Richiesta Cessione del quinto: come funziona?

Innanzitutto, la richiesta Cessione del quinto, come già anticipato, può essere fatta da lavoratori (maggiorenni) dipendenti pubblici, statali o privati assunti con regolare contratto a tempo indeterminato e da pensionati che non abbiano superato gli 85 anni. Possono fare richiesta anche i dipendenti con contratto a tempo determinato, ma per un tempo massimo pari alla data di scadenza del contratto stesso.

Può inoltre essere fatta da cittadini stranieri, cattivi pagatori o persone che hanno subito un pignoramento, persone che hanno già fatto richiesta di altri finanziamenti e chi è stato segnalato in CRIF.

La cifra erogata non può superare i 75000€ e le rate mensili consentite sono massimo 120 (10 anni). Può inoltre essere estinto o riformulato in qualsiasi momento.

Documenti necessari

I documenti necessari per la richiesta Cessione del quinto sono:

  • carta d’identità e codice fiscale
  • certificato di stipendio o documento di quota cedibile della pensione
  • copia della busta paga o del cedolino della pensione
  • il TFR maturato (e se non ho il TFR?)

Procedura e costi

Una volta forniti i documenti necessari per avviare la pratica, un consulente prende in carico la richiesta di Cessione del quinto e fornisce un preventivo personalizzato. Dopo la delibera della pratica da parte dell’ente sovventore e la firma del contratto, si dovrà stipulare la polizza assicurativa. A questo punto si fa capo al datore di lavoro, al quale verrà fornito il contratto di cessione e l’atto di benestare (da rinviare firmato all’ente sovventore al fine di far partire la cessione).

La procedura di richiesta Cessione del quinto permette di ricevere la liquidità in tempi davvero brevi, ovvero, al più tardi, entro 60 giorni. Ovviamente, ha dei costi che dipenderanno non solo dalla polizza assicurativa, ma anche dai tassi (TAN e TAEG), dalle spese di istruttoria e dalle commissioni bancarie.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto a cattivi pagatori

La Cessione del quinto è un finanziamento non finalizzato che può essere richiesto da tutti i dipendenti statali, pubblici o privati e da chi percepisce una pensione. Trattandosi di un prestito garantito e non finalizzato che si basa su una trattenuta diretta sulla busta paga o sul cedolino della pensione, chiunque può farne richiesta (ne abbiamo parlato nell’articolo Richiesta Cessione del Quinto: tutto quello che c’è da sapere). Ma come funziona con i cattivi pagatori?

Cattivi pagatori: chi sono?

I cattivi pagatori, come i protestati e i pignorati, sono coloro che hanno alle spalle una segnalazione per insolvenza. Solitamente i cattivi pagatori sono segnalati al CRIF (Centrale Rischi Finanziari) per un ritardo nel pagamento di rate di un mutuo o di un prestito. Queste persone difficilmente riusciranno a ottenere un nuovo finanziamento e, qualora ci riuscissero, si tratterebbe di cifre minime a tassi elevati. Per loro, l’unico modo per ottenere un prestito senza problemi è la Cessione del quinto.

Si rimane cattivi pagatori per sempre?

La risposta è no, poiché la lista nera in cui si finisce per un problema finanziario ha una scadenza. Indicativamente il tempo di permanenza nella lista dei cattivi pagatori è legata alla gravità dell’inadempienza e può andare da 12 a 36 mesi. Allo scadere dei 36 mesi, se la situazione non è cambiata, la presenza nella lista nera può comunque essere rinnovata fino a un massimo di 5 anni.

Come scoprire se si è dei cattivi pagatori?

Per scoprire se il proprio nome è finito in una lista di cattivi pagatori, basterà accedere ai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie). Attraverso l’invio di un modulo, corredato di copia del documento d’identità e del Codice Fiscale, sarà possibile scoprire se si è o meno nella lista. In ogni caso, difficilmente si finisce in una lista di cattivi pagatori senza preavviso. Infatti, solitamente, prima si riceve un sollecito di pagamento.

Cessione del quinto: la soluzione per i cattivi pagatori

Come già anticipato, per i cattivi pagatori l’unico modo per ottenere un finanziamento senza grosse difficoltà è la Cessione del quinto. Trattandosi di un prestito non finalizzato a rata fissa trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione, la richiesta può essere fatta pressoché da chiunque abbia uno stipendio o una pensione. Essendo infatti il datore di lavoro o l’ente pensionistico a versare la rata mensile all’istituto sovventore, non ci sarà alcun problema di ritardo o di mancato pagamento. Ecco perché la soluzione ideale per cattivi pagatori è la Cessione del quinto.

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Cessione del quinto

Come estinguere la cessione del quinto

La cessione del quinto dello stipendio, o della pensione, è una tipologia di finanziamento molto utilizzata poiché lo stipendio rappresenta per banche ed istituti di credito un’ottima garanzia per l’erogazione del prestito.

Come estinguere la cessione del quinto in anticipo?

In linea con altre tipologie di prestiti e finanziamento è possibile estinguere anticipatamente la cessione del quinto rimborsando la somma dovuta in un’unica soluzione.

La legge prevede la possibilità di effettuare quest’operazione in qualsiasi momento versando la quota residua a volte maggiorata di una penale di estinzione anticipata che può essere al massimo l’1% del capitale rimanente.

In caso di estinzione di un prestito con cessione del quinto prima della sua scadenza naturale, si perderanno le spese di istruttoria e l’imposta di bollo versata al momento dell’apertura del finanziamento.

Conteggio estintivo: cos’è?

Nel caso in cui voleste procedere con l’estinzione anticipata della cessione del quinto l’istituto creditizio sarà tenuto a rilasciarvi il conteggio estintivo ovvero un documento nella quale è riportato il residuo della cessione del quinto da pagare ed eventuali penali.

Grazie a questo documento potrete valutare se è conveniente o meno estinguere anticipatamente la cessione del quinto.

Questo calcolo è differente caso per caso in quanto, oltre al debito rimanente, si valuterà anche il tasso d’interesse ed altri fattori. Tuttavia, come per altre tipologie di prestiti, è conveniente estinguere il finanziamento nella fase iniziale piuttosto che nella finale in quanto le prime rate sono composte principalmente dalla quota interessi e una parte minima di quota capitale, mentre in seguito tale proporzione si rovescia.

Estinzione anticipata come richiederla?

La richiesta di estinzione anticipata della cessione del quinto deve essere effettuata per iscritto alla banca o alla finanziaria che ha erogato il prestito. La richiesta può essere presentata via PEC (Posta Elettronica Certificata), tramite raccomandata oppure direttamente allo sportello della propria banca.

In 15 giorni l’istituto vi presenterà il conteggio estintivo e una volta saldato il debito l’ente invierà comunicazione.

Vuoi provare a richiedere la cessione del quinto?

Il preventivo per valutare una cessione del quinto è totalmente gratuito e, ovviamente, ogni casistica è differente, pertanto, se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

Un nostro consulente specializzato valuterà la tua specifica situazione e ti fornirà la soluzione adatta a te.