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Cessione del quinto

Cessione del quinto pro e conto

La cessione del quinto è una forma di finanziamento a tasso fisso che, come il prestito personale, consente di ottenere rapidamente una somma di denaro senza giustificarne la motivazione.

Può essere richiesta da particolari categorie di consumatori (vedi chi può richiedere la cessione del quinto) e si caratterizza per la rata: non può superare il 20%, cioè un quinto, dello stipendio netto mensile.

Solo per i lavoratori dipendenti l’importo della cessione può aumentare fino ai 2/5 dello stipendio mediante il prestito delega, il cosiddetto doppio quinto.

Scopriamo quanto conviene la Cessione del quinto e i suoi Pro

Partiamo dicendo che la cessione del quinto è fra i tipi di finanziamento più vantaggiosi.

Tra i pro della cessione del quinto troviamo:

  • Tassi di interesse fissi: i tassi effettivi globali medi vengono periodicamente aggiornati e pubblicati dal MEF e dall’INPS e sono fissi pere tutta la durata del prestito;
  • Facilità: le banche sono portate ad accettare una richiesta di cessione del quinto più facilmente perchè corrono un minor rischio: è il datore di lavoro o l’ente pensionistico o un’assicurazione obbligatoria a fare da garante per il richiedente.
  • Rapidità: i tempi di erogazione vanno dai 7 ai 10 giorni;
  • Età: i limiti di età sono alti, fino a 85 anni alla fine del finanziamento.
  • Garanzie: non ci sono garanzie richieste;
  • Motivo del finanziamento: non è necessario indicare o esporre documentazione per il motivo della richiesta;
  • Rata: la rata è sostenibile, fissa e decurtata direttamente dallo stipendio e/o cedolino;
  • Estinzione anticipata: si ha sempre la possibilità di estinguere il debito anticipatamente;
  • Accesso possibile anche per i cattivi pagatori e/o protestati previa verifica.

Ecco quali sono gli svantaggi della cessione del quinto.

Gli svantaggi di questo tipo di finanziamento sono per lo più legati alle figure coinvolte.

Infatti, la cessione del quinto può essere richiesta solamente da dipendenti pubblici, parapubblici, statali, privati di srl, spa o cooperative con almeno 16 dipendenti e pensionati.

Questo esclude delle categorie di lavoratori quali: i liberi professionisti, i dipendenti di imprese molto piccole, i pensionati con pensione minima e i pensionati che ricevono solamente la pensione di invalidità o inabilità.

Tuttavia ogni situazione è differente e merita un’analisi personale da parte di un consulente specializzato pertanto se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura nel minor tempo possibile, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

Un nostro consulente specializzato valuterà la tua specifica situazione e ti fornirà la soluzione adatta a te.

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Cessione del quinto Prestito Personale

Prestiti e finanziamenti disoccupati

Disoccupati, inoccupati, licenziati, casalinghe, studenti sono solo alcune delle categorie solitamente escluse dalla possibilità di richiesta di mutui, finanziamenti o prestiti.

Come sappiamo negli ultimi anni è diventato molto complesso richiedere un prestito senza presentare un documento di reddito che dimostri la possibilità di pagare la rata mensile.

Fortunatamente nel 2022 le cose stanno migliorando in quanto, anche chi non ha un lavoro stabile da dipendente, può ottenere un prestito nel breve termine.

Prestiti e finanziamenti per disoccupati: a chi sono rivolti

Non è semplice ottenere un prestito senza busta paga in assenza di garanzie alternative o un garante, questo perché le banche hanno la necessità di verificare che tu possa restituire il denaro prestato.

Solitamente i prestiti senza busta paga e senza la possibilità di garanzie sono richiesti da:

  • Disoccupati
  • Inoccupati
  • Casalinghe
  • Studenti
  • Lavoratori in nero
  • Autonomi che non dispongono di una busta paga da lavoratore dipendente
  • Redditieri
  • E altre categorie di persone che non dispongono di busta paga, garante o garanzie.

Prestiti e finanziamenti con Garanzie

Se non puoi dimostrare il tuo reddito attraverso una busta paga da lavoratore dipendente devi poter dimostrare alla banca di possedere delle garanzie.

Le garanzie possono essere ipotecarie su immobili di proprietà o su beni mobili (c/c, titoli, obbligazioni ecc) oppure personali grazie all’appoggio di un garante attraverso la fideiussione.

Prestiti e finanziamenti senza Garanzie

Purtroppo, non tutti hanno la possibilità ad accedere a delle vere e proprie garanzie (sia ipotecarie che grazie ad un garante), in questi casi possiamo proporvi delle soluzioni alternative in base al richiedente del prestito:

               Piccoli prestiti per i giovani: i giovani in assenza di busta paga o garanzie possono accedere ad una serie di finanziamenti pensati appositamente per loro come finanziamenti d’onore, prestiti per studenti universitari e prestiti veloci che permettono di accedere alla liquidità in meno di 24 ore.

               Prestiti per disoccupati senza garanzie: anche qui ci sono diverse tipologie di finanziamenti che possono essere richiesti, fra i più conosciuti abbiamo i prestiti fra privati o social lending. Esistono diverse aziende in Italia che offrono questo servizio per chi vuole ottenere un prestito. (scopri come funziona).

Ottieni un prestito o finanziamento

Tuttavia, ogni situazione è differente e merita un’analisi personale da parte di un consulente specializzato pertanto se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura nel minor tempo possibile, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

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Cessione del quinto

Rimborso commissioni cessione del quinto

Come chiedere il rimborso delle spese sostenute per la cessione del quinto

Sapevi che alcune delle spese sostenute per la cessione del quinto possono essere rimborsate al momento dell’estinzione anticipata del credito o in fase di rinegoziazione?

Ebbene si, l’art. 125 sexies del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia – D.lgs. n. 141/2010 cita “Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore e in tal caso il consumatore ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito, pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto”.

Vediamo come.

Quando puoi ottenere il rimborso delle spese per la cessione del quinto

Quando estinguiamo anticipatamente il debito o intendiamo rinegoziare la cessione del quinto dobbiamo sapere che la legge impone agli istituti di credito la restituzione delle somme non godute.

Per esempio: supponiamo di dover estinguere un debito per 10.000€. La banca calcolerà, oltre alla somma erogata, anche ulteriori spese di gestione rappresentate da una somma percentuale. Questa somma è inclusa nella rata che mensilmente il consumatore paga.

Ovviamente se estingue anticipatamente il finanziamento o decide di rinegoziarlo la banca calcolerà tutte le percentuali delle spese già conteggiate e inserite all’interno delle rate.

Come puoi ottenere il rimborso delle spese per la cessione del quinto

Per ottenere il rimborso delle spese dobbiamo quindi richiedere il conteggio estintivo ovvero un documento che elenca e esamina il debito tenendo in considerazione interessi, Tan, Taeg, spese di istruttoria, assicurazione obbligatoria etc.

Ottieni il rimborso o rinegozia la cessione del quinto

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Cessione del quinto

Cessione del quinto in caso di morte

Cessione del quinto: cosa succede in caso di morte?

Tutti i prestiti con cessione del quinto sono coperti da una polizza assicurativa obbligatoria per legge che tutela entrambi le parti dalla perdita di lavoro e della propria vita.

Il rischio vita è il rischio che il debitore muoia prima della scadenza del contratto di finanziamento. Grazie alla polizza assicurativa per rischio vita, in caso di morte prematura del debitore, è la compagnia assicurativa a rimborsare il debito residuo.

Infatti, il debitore sarà tenuto a versare il premio assicurativo al momento della sottoscrizione del contratto di cessione del quinto.

L’importo del premio varia da diversi fattori quali: l’età del debitore, il sesso, le sue condizioni di salute, la condizione lavorativa e la durata del finanziamento.

Infatti, per esempio, maggiore sarà l’età del richiedente, maggiore è il rischio che muoia prima dell’estinzione del debito e di conseguenza maggiore sarà il premio assicurativo da versare.

Oppure, maggiore sarà la durata del prestito maggiore sarà la somma assicurativa e viceversa.

Chi paga la cessione del quinto in caso di morte?

Come abbiamo detto è la compagnia assicurativa che si occupa di risanare il debito con le banche o gli istituti di credito in caso di morte del debitore.

Nella maggior parte dei casi gli eredi sono svincolati dal pagamento del debito ma ci sono delle eccezioni.

Ogni compagnia assicurativa solitamente applica delle cause di esclusione al momento della stipula del contratto. Se la morte avviene per una delle cause inserite nella polizza assicurativa, la copertura assicurativa non sarà valida e gli eredi dovranno rimborsare la banca creditrice. Fra le più comuni abbiamo:

Quali sono le cause di esclusione nella cessione del quinto in caso di morte?

Fra le cause più comuni applicate nei contratti assicurativi abbiamo:

  • il suicidio del debitore entro 24 mesi dalla firma della polizza;
  • la morte del debitore a causa di comportamenti dolosi;
  • la morte per gravi condizioni di salute già previste nel contratto.

Di norma la compagnia assicurativa richiede un’autocertificazione per valutare il rischio clinico del debitore per cui la compagnia può decidere di escludere alcune cause di morte.

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Anticipo Tfs

Anticipo TFS: come funziona?

Anticipo TFS: ottieni subito tua liquidazione subito!

Disciplinato dal dl 4/2019 all’articolo 23, l’anticipo del TFS (trattamento di fine servizio) è una soluzione grazie alla quale, dopo il pensionamento, è possibile usufruire subito, mediante un finanziamento erogato dal sistema bancario, del TFS.

In virtù di questa possibilità, gli statali che vanno in pensione hanno l’opportunità di vedersi anticipare il TFS, fino a un importo massimo di 45mila euro, non dovendo aspettare i tempi ordinari previsti di solito. Infatti un dipendente pubblico deve attendere anche due anni per ottenere la la prima trance di TFS. E questo lasso di tempo si estende addirittura a cinque anni nel caso in cui si decida di approfittare della pensione anticipata con Quota 100.

Che cosa succede a chi opta per la Quota 100

Entrando più nel dettaglio, coloro che puntano sulla pensione con Quota 100 per il TFS devono aspettare cinque anni dal momento in cui si sono ritirati dal lavoro. A questo lasso di tempo, poi, occorre sommare quello richiesto dall’INPS per poter erogare l’importo: si va da un minimo di 12 mesi a un massimo di 24 mesi.

Qualora l’importo del TFS sia di oltre 100mila euro, esso verrà erogato in tre rate differenti, e di conseguenza per il pagamento completo l’attesa complessiva sarà di 8 anni. Gli statali sono costretti ad aspettare fino a due anni per l’anticipo del TFS.

La domanda di prospetto di liquidazione

Gli statali che intendono richiedere alla banca l’anticipo del TFS sono tenuti a presentare la domanda di prospetto di liquidazione che deve essere trasmessa all’INPS.

I dipendenti pubblici che desiderano ottenere l’anticipo del TFS per la pensione hanno la possibilità di sfruttare il servizio online per presentare a INPS la domanda di quantificazione, sia ricorrendo al patronato che in maniera diretta. I cittadini, quindi, sono liberi di procedere in modo autonomo: il messaggio INPS contiene tutte le istruzioni da seguire e mettere in pratica.

TFS o TFR?

Ma che cosa cambia tra il TFS e il TFR? Tocca al singolo cittadino decidere in base ai casi, con la quantificazione del TFS o del TFR.

La grande differenza è che il TFS viene percepito dal dipendente pubblico ed erogato dall’ INPS mentre il TFR appartiene al dipendente privato e viene liquidato direttamente dall’azienda privata.

Sono due le richieste che possono essere formalizzate con il modello di domanda di quantificazione: la cessione ordinaria e l’anticipo finanziario d.l. n. 4/2019. A quel punto INPS indica la banca che è stata selezionata per l’operazione di finanziamento; o, meglio, mette a disposizione una lista di istituti di credito inclusi nel suo sistema informatico e nel portale del Dipartimento della Funzione Pubblica.

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Cessione del quinto

Tan e Taeg per la Cessione del quinto

Tassi della cessione del quinto: tutto quello che devi sapere

Anche per la cessione del quinto, il Tan e il Taeg sono due aspetti che meritano di essere presi in considerazione con la massima attenzione. Si tratta di due tipi di tassi differenti: il Tan è il tasso annuo nominale, mentre il Taeg è il tasso annuo effettivo globale.

Entrando più nel dettaglio, il Tan è il tasso di interesse che viene applicato al prestito, grazie a cui è possibile calcolare la quota di interesse che dovrà essere versata da chi richiede il finanziamento.

Il Taeg, d’altro canto, corrisponde al tasso annuo effettivo globale, ed è noto anche come indicatore sintetico di costo: corrisponde al valore percentuale che riguarda il costo totale del finanziamento su base annua.

Che differenza c’è tra Tan e Taeg?

Il Tan non deve mai essere confuso con il Taeg e viceversa. Ma quali sono le differenze tra i due tassi?

Il Tan si basa solo sul tasso nominale della quota interessi che deve essere rimborsata. Invece il Taeg tiene conto di tutte le spese accessorie obbligatorie, e comprende lo stesso Tan. Del Taeg, insomma, fanno parte le spese che sono a carico del cliente quando viene sottoscritto il contratto di finanziamento. Nel Taeg sono comprese le spese di apertura e di chiusura della pratica, le spese di revisione del finanziamento, le spese di istruttoria, le spese di garanzia o assicurazione e le spese del prestito supplementari eventualmente previste.

A che cosa serve il Taeg

Anche nel caso della cessione del quinto, il Taeg è utile per mettere a confronto due finanziamenti, proprio perché esso esprime il costo complessivo del prestito. Nel momento in cui si inoltra una richiesta per la cessione del quinto, è proprio al Taeg che occorre dedicare più attenzione.

Non è un caso che in molte campagne pubblicitarie si faccia riferimento al Tan e non al Taeg, visto che quest’ultimo rappresenta una voce di spesa più elevata. Quando si ha intenzione di richiede una cessione del quinto, bisogna sempre informarsi a proposito del Taeg.

I finanziamenti a tasso zero

Quando si parla di finanziamenti a tasso zero, quindi, si dice una piccola bugia: se è vero che il Tan può essere zero, è altrettanto vero che ogni prestito ha un costo, che è determinato dagli oneri accessori che influenzano il Taeg. Ciò non toglie che la cessione del quinto rappresenti comunque una soluzione di prestito più che conveniente.

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Se desideri maggiori informazioni sulla cessione del quinto, contattaci adesso. Risponderemo a tutte le tue domande, oltre a proporti una soluzione su misura!

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Cessione del quinto

Vantaggi della cessione del quinto: ecco quando conviene

Quando conviene la cessione del quinto?

La cessione del quinto è una soluzione a cui si può ricorrere nel caso in cui si abbia bisogno di liquidità immediata o comunque si sia in cerca di soldi per pagare una spesa imprevista. Questa formula di finanziamento può essere richiesta presso un ufficio finanziario o una banca, ma volendo ci si può avvalere anche del servizio offerto da un mediatore creditizio autorizzato.

La cessione del quinto è un tipo di prestito che non prevede vincolo di destinazione, il che vuol dire che non si è tenuti a dichiarare i motivi per i quali il finanziamento viene richiesto. In altri termini, si è liberi di usare i soldi come si vuole, senza essere costretti a fornire alcun tipo di giustificazione.

Cessione del quinto: ecco quando conviene

La cessione del quinto è raccomandata anche per coloro che hanno alle spalle una storia creditizia che ha contribuito a classificarli come cattivi pagatori, in genere perché hanno rimborsato le rate di un finanziamento in ritardo o non lo hanno proprio fatto.

Si tratta di una tipologia di credito di cui possono usufruire tanto i lavoratori privati quanto quelli pubblici, a condizione che abbiano un contratto a tempo indeterminato; inoltre, vi possono accedere i pensionati. Il piano di rimborso può essere spalmato nel tempo fino a un massimo di 10 anni.

Tutti i vantaggi della cessione del quinto

Anche gli… smemorati possono trarre vantaggio dalle caratteristiche della cessione del quinto: con questa formula, infatti, non ci si deve preoccupare di ricordarsi di pagare le rate per il rimborso del prestito, dato che ciò avviene in automatico attraverso una trattenuta sullo stipendio o sulla pensione. È proprio la busta paga, per altro, a fungere da garanzia e a consentire la possibilità di ottenere la cessione del quinto.

Cessione del quinto: il prestito ideale per chi ha il posto fisso

Come si può intuire, la scelta della cessione del quinto è perfetta per tutti i lavoratori con il posto fisso, ma c’è una eccezione di cui tener conto: infatti, per accedere al finanziamento bisogna essere dipendenti di un’azienda con non meno di 16 lavoratori.

Potrebbero esserci delle difficoltà anche per i neo-assunti. In più, non si può avere l’anticipo del TFR in busta paga, dal momento che la sottoscrizione della cessione del quinto prevede che il contratto di lavoro resti attivo per la durata complessiva del prestito.

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Cessione del quinto

Licenziamento e Cessione del Quinto: cosa devi sapere

Cessione del quinto: cosa succede in caso di licenziamento?

Chi ha sottoscritto un contratto per la cessione del quinto e perde il lavoro è tenuto a estinguere il debito residuo utilizzando il trattamento di fine rapporto. Può succedere, però, che il debito residuo sia più elevato rispetto alla cifra messa a disposizione dal TFR. In questo caso, il dipendente (o meglio, ex dipendente) si trova in una condizione di debitore rispetto alla finanziaria.

Può accadere che sia la compagnia assicurativa a estinguere l’importo del debito rimanente, ma cambia poco, nel senso che a questo punto si è debitori nei confronti dell’assicurazione. Quindi la parte eccedente potrà essere estinta attraverso un bonifico.

Come agisce la compagnia assicurativa

Qualora l’entità del debito residuo della cessione del quinto sia minore del trattamento di fine rapporto che è stato accantonato, è diritto della società assicurativa effettuare il pignoramento di una parte dello stipendio a rimborso del debito. Ecco, quindi, che chi aveva sottoscritto la cessione del quinto si ritrova a essere debitore della compagnia assicurativa e non più dell’istituto di credito.

Le garanzie finanziarie

Ecco spiegato il motivo per il quale ogni finanziamento basato sulla cessione del quinto presuppone una polizza assicurativa sulla vita. Così, se anche il lavoratore si dovesse dimettere o dovesse essere licenziato, il recupero di credito residuo che deve essere rimborsato in banca viene comunque assicurato. Il fatto è che non si può avere certezza della situazione professionale di un lavoratore dipendente: si pensi a ciò che potrebbe accadere nel caso in cui la sua azienda fallisca.

La cessione del quinto annovera fra le clausole una polizza assicurativa sulla vita mediante la quale il datore di lavoro è tutelato rispetto a eventuali interruzioni. Può anche succedere che sia il dipendente stesso a decidere di rassegnare le dimissioni, ovviamente: ma anche in questo caso il debito sarebbe coperto.

L’assicurazione sul prestito

L’assicurazione sul prestito, invece, ha a che fare con l’importo del TFR: è una garanzia che permette di colmare l’importo dato in prestito. Ovviamente, se un lavoratore viene licenziato ma poi riesce a farsi assumere da un’altra azienda sarà chiamato a saldare il debito nei confronti della compagnia assicurativa, secondo quanto previsto dall’assicurazione prestito perdita di lavoro.

Bisogna sempre essere cauti, comunque, perché se si è insolventi (anche solo perché si cambia lavoro) c’è il rischio di venire segnalati come cattivi pagatori, con conseguenze potenzialmente pesanti soprattutto per il futuro.

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Cessione del quinto per realizzare i tuoi progetti

Realizza i tuoi progetti con la cessione del quinto!

La cessione del quinto è una soluzione di finanziamento su cui si può fare affidamento quando si ha la necessità di una certa somma di denaro per realizzare un particolare progetto che richiede una iniziale iniezione di liquidità.

Di che cosa si tratta? Questo particolare prestito prevede l’applicazione di un tasso di interesse fisso e non è finalizzato; può essere rimborsato sulla base di un piano di ammortamento che prevede rate tutte dello stesso importo, per una durata complessiva fino a un massimo di 10 anni. La cessione del quinto non è fruibile da parte di chiunque, essendo riservata unicamente ai pensionati e ai lavoratori dipendenti, siano essi privati o pubblici.

Come funziona

Il meccanismo di funzionamento della cessione del quinto prevede che sia il datore di lavoro stesso a trattenere direttamente le rate dalla pensione o dallo stipendio (ovviamente nel caso di un pensionato questo compito spetta all’istituto previdenziale). La rata può essere pari al massimo al 20% della retribuzione, calcolata al netto delle ritenute, mensile: e il 20% è, appunto, un quinto.

Che cosa si può fare con i soldi avuti grazie alla cessione del quinto

Per la cessione del quinto, il tasso di interesse che viene applicato è fisso,

Con il denaro che si ottiene per mezzo della cessione del quinto si può letteralmente fare ciò che si vuole: proprio perché non è un prestito finalizzato, infatti, non c’è bisogno di giustificare le proprie spese né di spiegare alla banca o alla finanziaria in che modo i soldi verranno impiegati.

Ecco, quindi, che qualunque tipo di progetto può essere realizzato, che si tratti di aprire un negozio o di concedersi una vacanza, di comprarsi una banca o di avviare una start-up, e così via. Il rimborso delle rate avviene in automatico, quindi non ci si deve neppure preoccupare di ricordarsi ogni mese di pagare.

Chi è escluso dalla cessione del quinto

I lavoratori autonomi e i disoccupati non possono accedere alla cessione del quinto, che però è disponibile per tutte le altre categorie di consumatori. Tutto quel che bisogna fare per inoltrare una domanda è fornite i propri dati anagrafici e, ovviamente, una copia delle ultime buste paga. E anche se si è inseriti nella lista dei cattivi pagatori non c’è niente di cui preoccuparsi: la cessione del quinto può essere concessa anche a chi in passato ha avuto qualche difficoltà a rimborsare le rate di un finanziamento che gli era stato erogato.

Sei interessato alla cessione del quinto?

Se per realizzare i tuoi progetti hai pensato di chiedere la cessione del quinto, non esitare a metterti in contatto con noi: ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno!

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Cessione del quinto

Cessione del quinto per la polizia di stato

Come funziona la cessione del quinto per i membri della Polizia di Stato?

Anche i membri della Polizia di Stato hanno la possibilità di usufruire della formula della cessione del quinto, che prevede il rimborso del capitale ottenuto attraverso una trattenuta sullo stipendio mensile. Per i poliziotti, pensa a tutto il Ministero dell’Interno, visto che è questo il loro datore di lavoro. Oltre ai membri della Polizia di Stato, hanno l’opportunità di approfittare di questo tipo di finanziamento anche i componenti della Polizia provinciale, della Polizia municipale e della Polizia Penitenziaria: i requisiti e le procedure sono uguali per tutte le tipologie di agenti.

Quanti soldi si possono ottenere

La somma di denaro che è possibile ottenere attraverso un prestito con la cessione del quinto varia a seconda dell’entità della retribuzione che viene percepita ogni mese, sempre tenendo conto del fatto che la rata da rimborsare può essere al massimo pari a un quinto dello stipendio netto. Se un poliziotto inoltra una domanda per un prestito di dieci anni e ha una retribuzione mensile netta pari a 1.500 euro, ipotizzando un tasso di interesse al 4% l’importo massimo per il finanziamento potrà essere di 30mila euro. Viceversa, nell’ipotesi di una retribuzione netta di 2.300 euro, il prestito che potrà essere richiesto sarà di un massimo di 45mila euro.

I vantaggi della cessione del quinto

Per la cessione del quinto, il tasso di interesse che viene applicato è fisso, mentre il periodo del rimborso può andare da un minimo di 2 anni a un massimo di 10. Anche nel caso in cui si faccia parte dell’elenco dei cattivi pagatori si può accedere a questo tipo di finanziamento, dal momento che entra in gioco la garanzia rappresentata dal Ministero dell’Interno. Volendo, si può optare per la cessione anche quando si ha la necessità di consolidare un debito che è stato contratto in precedenza.

Non servono garanzie ulteriori

Proprio perché per i poliziotti è il Ministero dell’Interno, vale a dire il loro datore di lavoro, a garantire il rimborso delle somme dovute, la cessione del quinto si configura come un prestito sicuro, per il quale non servono garanzie ulteriori. Se il poliziotto decede, la copertura assicurativa provvede a rimborsare il capitale residuo. In effetti, nel calcolo dei costi correlati a una cessione del quinto c’è da tenere conto anche delle spese assicurative, che sono sempre e comunque all’interno della rata.

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