I Liberi professionisti e i lavoratori autonomi, ovvero coloro che non hanno un contratto di lavoro da dipendente ma hanno la partita IVA, possono richiedere la Cessione del Quinto?
La domanda sorge spontanea, poiché la mancanza di una busta paga, e quindi di uno stipendio fisso e duraturo, può essere un problema dal punto di vista dell’ente creditore. In linea generale, perché il libero professionista non ha garanzie, se non la dichiarazione dei redditi. E se il lavoro manca? O il lavoratore subisce un infortunio? Come si può garantire il pagamento della rata? Inoltre la Cessione del Quinto, essendo un particolare tipo di prestito basato sul prelievo della quota mensile direttamente in busta paga, per i liberi professionisti non è assolutamente possibile.
Cos’è la Cessione del Quinto e perché i liberi professionisti non possono richiederla?
La Cessione del Quinto è un tipo di prestito che prevede la trattenuta dallo stipendio di una percentuale che rappresenta la rata mensile pattuita in fase di contratto. Questa rata non può superare il 20% dello stipendio, ovvero 1/5 di ciò che si riceve in busta paga (da qui deriva il nome).
Questa tipologia di finanziamento è prevista per lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nel settore pubblico o privato (con delle limitazioni). Va da sé che i lavoratori autonomi o i liberi professionisti, non possono fare richiesta.
Il prestito personale per i liberi professionisti
Fino a poco tempo fa, i possessori di partita IVA, ovvero i liberi professionisti e i lavoratori autonomi, difficilmente riuscivano ad ottenere un qualsiasi tipo di finanziamento.
Ad oggi, è possibile fare richiesta di prestito personale. Questo tipo di prestito, a differenza della Cessione del Quinto, è finalizzato e limitato dal punto di vista del credito concesso. Infatti, i liberi professionisti potranno fare richiesta solo previa definizione della finalità dell’investimento e quindi del prestito richiesto. Inoltre sarà necessario avere un garante.
Altre forme di finanziamento per i liberi professionisti
I possessori di partita IVA, oltre al prestito personale finalizzato, possono altresì richiedere:
- Fido: si tratta di un finanziamento che la banca concede ai propri correntisti (privati o imprese) per avere della liquidità sul conto da utilizzare per spese di vario genere. La somma può essere versata anche in caso di conto negativo e può anche non essere utilizzata tutta. In questo ultimo caso, gli interessi verranno applicati solo alla parte utilizzata. Tra gli svantaggi i costi molto elevati (tra tassi, penali, commissioni ecc.) e il limite di credito (per i privati massimo 5000€).
- Mutuo ipotecario: tipologia di finanziamento utile per grandi progetti (come l’acquisto o la ristrutturazione di una casa).