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Cessione del quinto

Cessione del quinto senza TFR

La Cessione del quinto è un tipo di finanziamento che prevede il pagamento della rata mensile sotto forma di trattenuta dallo stipendio o dalla pensione. Si tratta di un finanziamento facile e veloce da ottenere se si hanno tutti i requisiti, tra questi un contratto a tempo indeterminato e il TFR che funge da garanzia (motivo per cui la Cessione del quinto non necessita di ulteriori garanzie). E se non si ha il TFR? Come è possibile ottenere la Cessione del quinto senza TFR?

Cessione del quinto senza TFR: come funziona?

La richiesta di Cessione del quinto senza TFR può essere fatta da tutti quei soggetti che non hanno maturato gli anni di servizio necessari per ottenerlo o per coloro che hanno fatto richiesta di anticipo dello stesso e ancora non ce l’hanno a disposizione, ma anche da chi lo ha già impegnato. In questi casi, la persona che desidera richiedere la Cessione del quinto, dovrà trovare il modo di garantire la restituzione del prestito in caso di morte o di perdita del lavoro.

Quando si fa una richiesta di Cessione del quinto senza TFR, ci sono anche dei limiti di tempo. Infatti la durata massima del prestito è di soli 60 mesi (5 anni) rispetto ai 120 mesi (10 anni) della Cessione del credito in condizioni normali.

Come già detto nell’articolo dedicato alla richiesta della Cessione del quinto, chi decide di usufruire di questo servizio dovrà obbligatoriamente stipulare una polizza assicurativa di rischio vita e/o impiego, ma chi fa richiesta di Cessione del quinto senza TFR, dovrà avere disporre delle seguenti garanzie:

  • un contratto a tempo indeterminato
  • la stipula di una polizza assicurativa con costo maggiore
  • l’anzianità di servizio dai 3 ai 6 mesi in base alla cifra richiesta

Cessione del quinto senza TFR: chi può richiederla?

La Cessione del quinto senza TFR può essere richiesta da tutti quei lavoratori dipendenti pubblici, statali o privati che hanno un contratto a tempo indeterminato, ma con delle limitazioni che riguardano, in particolare, l’azienda per cui lavorano.

Si dovrà trattare, infatti, di un’azienda di medie-grandi dimensioni, con almeno 16 dipendenti e deve essere, dal punto di vista della forma giuridica, S.p.a., S.r.l. o S.a.p.a. Inoltre è determinante anche il coefficiente assicurativo, ovvero la valutazione di stabilità e di solidità del datore di lavoro. Questo coefficiente può avere un valore che va da 3 a 6, dove 3 è il minimo ed equivale a una scarsa possibilità di ottenere la cessione del credito senza TFR.

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Anticipo Tfs Cessione del quinto

Anticipo TFS quota 100

A causa della recente normativa, per un dipendente pubblico che va in pensione con la quota 100 l’attesa per l’ottenimento del TFS può essere davvero lunga, senza considerare che verrà proporzionata e non erogata in un’unica soluzione. Ecco perché spesso si sceglie di chiedere un anticipo del TFS. Ma come funziona?

Cos’è il TFS e come si calcola?

Il TFS, o Trattamento di Fine Servizio, è un importo dovuto al dipendente pubblico come indennità per la cessata attività lavorativa. In particolare, il TFS spetta a tutti coloro che hanno firmato un contratto a tempo indeterminato prima del 2001. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2001, il TFS è stato sostituito dal TFR, o Trattamento di Fine Rapporto, che spetta a chiunque abbia un contratto a tempo indeterminato (sia nel pubblico che nel privato).

Il TFS si basa sull’ultima retribuzione (annua) che il dipendente pubblico ha percepito, e il calcolo viene fatto moltiplicando un dodicesimo dell’80% di tale retribuzione per gli anni di servizio.

Anticipo del TFS: perché fare richiesta e come funziona

I dipendenti pubblici che accedono alla pensione con la quota 100, possono scegliere di procedere con la normale liquidazione oppure fare richiesta di anticipo del TFS.

Perché fare richiesta di anticipo del TFS?

Per coloro che decidono di andare in pensione con la quota 100, la liquidazione del TFS può avvenire in tempi più o meno lunghi: 12 mesi dopo il sopraggiungere dell’età di pensionamento per vecchiaia, oppure 24 mesi dopo il raggiungimento prospettico dei contributi (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini). In più vanno aggiunti circa 90 giorni che l’INPS impiega per gestire la pratica.

Proprio per questa lunga attesa, spesso, chi sceglie di andare in pensione con la quota 100, opta per la richiesta di anticipo del TFS.

Come funziona l’anticipo del TFS?

Se si desidera chiedere l’anticipo del TFS, è bene sapere che si dovrà fare richiesta di finanziamento e che non sempre questa viene accettata. Detto ciò, le tipologie di finanziamento sono due: a tasso ordinario o a tasso agevolato.

Il finanziamento a tasso ordinario è più caro in termini di costi, ma è più rapido e può erogare fino al 100% del TFS. Inoltre difficilmente viene respinto, anche in caso di precedenti problemi fiscali. Va da sé che il finanziamento per l’anticipo del TFS a tasso agevolato avrà il vantaggio di costare meno, ma, per contro, sarà più difficile da ottenere. Infatti, quest’ultimo, è subordinato al rilascio di un fondo di garanzia da parte dello Stato che, in caso di segnalazione negativa alla Centrale Rischi, non viene concesso. Inoltre, per ottenere il finanziamento a tasso agevolato i tempi saranno più lunghi e la cifra massima fruibile sarà di 45.000€.

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Cessione del quinto Prestito Personale

Cessione del quinto o prestito: le differenze

Quando di fronte a una qualsiasi spesa da affrontare, si necessita di un finanziamento, la scelta può ricadere su un semplice prestito personale o sulla Cessione del quinto. In entrambi i casi, si tratta di una forma di credito non finalizzato, ovvero per il quale non è necessario specificare la motivazione per cui si ha bisogno di chiedere un prestito. Ma le due formule sono, ovviamente, differenti.

Chiedere un prestito o Cessione del quinto: le differenze

Innanzitutto va detto che un prestito personale normale differisce dalla Cessione del quinto nel soggetto finanziatore, infatti, per quanto riguarda la Cessione del quinto, la rata viene direttamente trattenuta sulla busta paga o sul cedolino della pensione.

Le rate

Nonostante si tratti per entrambi di una rata mensile costante a tasso fisso, chiedere un prestito differisce dalla Cessione del quinto poiché quest’ultima, essendo legata allo stipendio o alla pensione, non potrà mai superare 1/5 di ciò che si percepisce (ovvero il 20% al netto delle ritenute).

La garanzia e l’assicurazione

C’è una sostanziale differenza anche nelle garanzie necessarie per ottenere il finanziamento. Infatti, chiedere un prestito semplice a una banca o a un ente finanziatore, non è così semplice e immediato. Essendoci infatti un alto rischio di inadempienza da parte del richiedente per quanto riguarda il pagamento delle rate, è necessario, como forma di garanzia, avere la firma di un coobbligato o di un fideiussore (o garante del finanziamento). Ma non solo. Oltre al reddito dimostrabile e a un’età compresa fra i 18 e i 70 anni, per ottenere un prestito non si dovrà essere cattivi pagatori o protestati.

Per la Cessione del quinto, invece, sarà necessario avere i requisiti base, ovvero un contratto come dipendente o una pensione (per approfondire leggi l’articolo dedicato) e una polizza assicurativa rischio vita e/o impiego che servirà in caso di morte o di perdita del lavoro.

Perché è meglio chiedere la Cessione del quinto?

È consigliabile fare una richiesta di Cessione del quinto anziché chiedere un prestito personale semplice, per i seguenti motivi:

  • chiunque, tra i 18 e gli 85 anni può fare richiesta, anche in caso di precedenti problemi di natura finanziaria (insolvenza, ritardi ecc.) a patto che abbia un contratto di lavoro come dipendente o una pensione;
  • con la Cessione del quinto si può richiedere fino a 75.000€ mentre un prestito normale solitamente non va oltre i 30.000€;
  • un prestito può avere fino a 84 rate mensili, mentre con la Cessione del quinto si può arrivare a 120 rate mensili;
  • con la Cessione del quinto non si hanno spese di intermediazione;
  • la Cessione del quinto può essere estinta o rinnovata in qualsiasi momento.
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Cessione del quinto

Come richiedere la cessione del quinto

Hai bisogno di un finanziamento per l’acquisto di un’auto o per realizzare il tuo sogno? La Cessione del quinto è la soluzione ideale perché facile da ottenere, se si hanno i requisiti. Ma cos’è e come si fa la richiesta Cessione del quinto?

Cos’è la Cessione del quinto?

La Cessione del quinto è un particolare tipo di finanziamento nato nel 1950 per i dipendenti e i pensionati. Il motivo per cui molte persone fanno richiesta Cessione del quinto è legato proprio alle caratteristiche di quest’ultimo.

La Cessione del Quinto, infatti, è un finanziamento:

  • garantito, ovvero il TFR del dipendente o la pensione sono già di per sé garanzia. Sarà però necessario stipulare un’assicurazione che entra in gioco in caso di morte o perdita dell’impiego;
  • a rata fissa, ovvero ogni mese verrà trattenuta sempre la stessa cifra che, tra l’altro, non può superare 1/5 dello stipendio o della pensione (da qui il nome Cessione del quinto);
  • a trattenuta diretta, ovvero che la rata viene direttamente trattenuta dallo stipendio o dalla pensione quindi non si corre il rischio di dimenticare un pagamento;
  • non finalizzato, ovvero la richiesta Cessione del quinto può essere fatta per qualsiasi cosa e non sarà necessario dare giustificazioni (dall’acquisto di materiale per il lavoro, all’acquisto di un’automobile ecc.).

Richiesta Cessione del quinto: come funziona?

Innanzitutto, la richiesta Cessione del quinto, come già anticipato, può essere fatta da lavoratori (maggiorenni) dipendenti pubblici, statali o privati assunti con regolare contratto a tempo indeterminato e da pensionati che non abbiano superato gli 85 anni. Possono fare richiesta anche i dipendenti con contratto a tempo determinato, ma per un tempo massimo pari alla data di scadenza del contratto stesso.

Può inoltre essere fatta da cittadini stranieri, cattivi pagatori o persone che hanno subito un pignoramento, persone che hanno già fatto richiesta di altri finanziamenti e chi è stato segnalato in CRIF.

La cifra erogata non può superare i 75000€ e le rate mensili consentite sono massimo 120 (10 anni). Può inoltre essere estinto o riformulato in qualsiasi momento.

Documenti necessari

I documenti necessari per la richiesta Cessione del quinto sono:

  • carta d’identità e codice fiscale
  • certificato di stipendio o documento di quota cedibile della pensione
  • copia della busta paga o del cedolino della pensione
  • il TFR maturato (e se non ho il TFR?)

Procedura e costi

Una volta forniti i documenti necessari per avviare la pratica, un consulente prende in carico la richiesta di Cessione del quinto e fornisce un preventivo personalizzato. Dopo la delibera della pratica da parte dell’ente sovventore e la firma del contratto, si dovrà stipulare la polizza assicurativa. A questo punto si fa capo al datore di lavoro, al quale verrà fornito il contratto di cessione e l’atto di benestare (da rinviare firmato all’ente sovventore al fine di far partire la cessione).

La procedura di richiesta Cessione del quinto permette di ricevere la liquidità in tempi davvero brevi, ovvero, al più tardi, entro 60 giorni. Ovviamente, ha dei costi che dipenderanno non solo dalla polizza assicurativa, ma anche dai tassi (TAN e TAEG), dalle spese di istruttoria e dalle commissioni bancarie.

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Cessione del quinto

Cessione del quinto a cattivi pagatori

La Cessione del quinto è un finanziamento non finalizzato che può essere richiesto da tutti i dipendenti statali, pubblici o privati e da chi percepisce una pensione. Trattandosi di un prestito garantito e non finalizzato che si basa su una trattenuta diretta sulla busta paga o sul cedolino della pensione, chiunque può farne richiesta (ne abbiamo parlato nell’articolo Richiesta Cessione del Quinto: tutto quello che c’è da sapere). Ma come funziona con i cattivi pagatori?

Cattivi pagatori: chi sono?

I cattivi pagatori, come i protestati e i pignorati, sono coloro che hanno alle spalle una segnalazione per insolvenza. Solitamente i cattivi pagatori sono segnalati al CRIF (Centrale Rischi Finanziari) per un ritardo nel pagamento di rate di un mutuo o di un prestito. Queste persone difficilmente riusciranno a ottenere un nuovo finanziamento e, qualora ci riuscissero, si tratterebbe di cifre minime a tassi elevati. Per loro, l’unico modo per ottenere un prestito senza problemi è la Cessione del quinto.

Si rimane cattivi pagatori per sempre?

La risposta è no, poiché la lista nera in cui si finisce per un problema finanziario ha una scadenza. Indicativamente il tempo di permanenza nella lista dei cattivi pagatori è legata alla gravità dell’inadempienza e può andare da 12 a 36 mesi. Allo scadere dei 36 mesi, se la situazione non è cambiata, la presenza nella lista nera può comunque essere rinnovata fino a un massimo di 5 anni.

Come scoprire se si è dei cattivi pagatori?

Per scoprire se il proprio nome è finito in una lista di cattivi pagatori, basterà accedere ai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie). Attraverso l’invio di un modulo, corredato di copia del documento d’identità e del Codice Fiscale, sarà possibile scoprire se si è o meno nella lista. In ogni caso, difficilmente si finisce in una lista di cattivi pagatori senza preavviso. Infatti, solitamente, prima si riceve un sollecito di pagamento.

Cessione del quinto: la soluzione per i cattivi pagatori

Come già anticipato, per i cattivi pagatori l’unico modo per ottenere un finanziamento senza grosse difficoltà è la Cessione del quinto. Trattandosi di un prestito non finalizzato a rata fissa trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione, la richiesta può essere fatta pressoché da chiunque abbia uno stipendio o una pensione. Essendo infatti il datore di lavoro o l’ente pensionistico a versare la rata mensile all’istituto sovventore, non ci sarà alcun problema di ritardo o di mancato pagamento. Ecco perché la soluzione ideale per cattivi pagatori è la Cessione del quinto.

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Cessione del quinto

Come estinguere la cessione del quinto

La cessione del quinto dello stipendio, o della pensione, è una tipologia di finanziamento molto utilizzata poiché lo stipendio rappresenta per banche ed istituti di credito un’ottima garanzia per l’erogazione del prestito.

Come estinguere la cessione del quinto in anticipo?

In linea con altre tipologie di prestiti e finanziamento è possibile estinguere anticipatamente la cessione del quinto rimborsando la somma dovuta in un’unica soluzione.

La legge prevede la possibilità di effettuare quest’operazione in qualsiasi momento versando la quota residua a volte maggiorata di una penale di estinzione anticipata che può essere al massimo l’1% del capitale rimanente.

In caso di estinzione di un prestito con cessione del quinto prima della sua scadenza naturale, si perderanno le spese di istruttoria e l’imposta di bollo versata al momento dell’apertura del finanziamento.

Conteggio estintivo: cos’è?

Nel caso in cui voleste procedere con l’estinzione anticipata della cessione del quinto l’istituto creditizio sarà tenuto a rilasciarvi il conteggio estintivo ovvero un documento nella quale è riportato il residuo della cessione del quinto da pagare ed eventuali penali.

Grazie a questo documento potrete valutare se è conveniente o meno estinguere anticipatamente la cessione del quinto.

Questo calcolo è differente caso per caso in quanto, oltre al debito rimanente, si valuterà anche il tasso d’interesse ed altri fattori. Tuttavia, come per altre tipologie di prestiti, è conveniente estinguere il finanziamento nella fase iniziale piuttosto che nella finale in quanto le prime rate sono composte principalmente dalla quota interessi e una parte minima di quota capitale, mentre in seguito tale proporzione si rovescia.

Estinzione anticipata come richiederla?

La richiesta di estinzione anticipata della cessione del quinto deve essere effettuata per iscritto alla banca o alla finanziaria che ha erogato il prestito. La richiesta può essere presentata via PEC (Posta Elettronica Certificata), tramite raccomandata oppure direttamente allo sportello della propria banca.

In 15 giorni l’istituto vi presenterà il conteggio estintivo e una volta saldato il debito l’ente invierà comunicazione.

Vuoi provare a richiedere la cessione del quinto?

Il preventivo per valutare una cessione del quinto è totalmente gratuito e, ovviamente, ogni casistica è differente, pertanto, se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

Un nostro consulente specializzato valuterà la tua specifica situazione e ti fornirà la soluzione adatta a te.

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Cessione del quinto

Quando viene rifiutata la cessione del quinto

Cessione del quinto rifiutata

Abbiamo pian piano imparato a conoscere la cessione del quinto, una particolare forma di finanziamento per cui l’importo erogato viene restituito attraverso una trattenuta mensile sullo stipendio o pensione del richiedente, non superiore a un quinto del suo valore.

È una forma di prestito che può essere richiesta anche da cattivi pagatori e protestati ma non sempre viene approvata e non sempre dipende solamente dal richiedente, vediamo perché.

Perché la cessione del quinto viene rifiutata?

La cessione del quinto può essere rifiutata sia in caso di dipendente che di pensionato.

Per esempio, la richiesta verrà indubbiamente respinta nel caso di mancata copertura assicurativa obbligatoria o nel caso in cui l’azienda in cui si lavora sia valutata negativamente (vedi qui valutazione aziendale).

Questo avviene se l’azienda in questione ha un bilancio negativo, se non ha almeno 16 dipendenti, o se è una startup.

Quando la cessione del quinto è rifiutata a causa del richiedente

Tutti gli altri principali motivi riguardano il richiedente, per esempio il lavoratore o pensionato può:

  • Avere gravi problemi di salute, lunghi periodi di malattia o infortuni
  • Età troppo avanzata (i pensionati che richiedono la cessione del quinto devono garantirne il termine entro gli 85 anni di età)
  • Gli importi netti di busta paga e/o cedolino soprattutto nel caso del pensionato bisogna valutare il criterio del reddito minimo di sopravvivenza
  • Tipologia di contratto del lavoratore.

Nonostante queste regole, ricordiamo che oggi la cessione del quinto è comunque il prestito personale più diffuso in Italia, sia grazie alla sua praticità che grazie alla richiesta minima di garanzie necessaria ad attivare il finanziamento!

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Cessione del quinto

Chi può richiedere la cessione del quinto

Cessione del quinto: cos’è

La Cessione del Quinto dello stipendio è un tipo di prestito personale a tasso fisso rivolto ai lavoratori dipendenti e pensionati.

Ti offre la possibilità di accedere a un finanziamento e ottenere liquidità immediata per ogni tipo di progetto, imprevisto o acquisto senza giustificarne il motivo.

Ti permette in breve tempo di realizzare qualsiasi progetto o sogno tu abbia tenuto in standby fino ad ora.

Puoi richiedere fino a 75000€ restituibili in 10 anni senza andare ad appesantire le tue entrate con i classici prestiti a tassi elevati.

Cessione del quinto chi può richiederla

La cessione del quinto si adatta a particolari categorie di consumatori:

–             Dipendenti Statali, per esempio, di scuole e università, corpi di polizia e forze armate.

–             Dipendenti Pubblici come gli impiegati nella Sanità o negli Enti Pubblici ed anche i Dipendenti Parapubblici di Poste e Trenitalia.

–             Dipendenti Privati di società di capitali (S.r.l. o S.p.a.) o di cooperative con contratto a tempo indeterminato inseriti in aziende con almeno 16 dipendenti. I dipendenti privati devono possedere un contratto a tempo indeterminato oppure uno a tempo determinato, purché in quest’ultimo caso la restituzione del prestito rientri nel termine del contratto stesso.

–             Pensionati INPS, ex-INPDAP ENASARCO, ENPALS, ENPAM, INARCASSA e gli altri enti previdenziali con un’età massima di 87 anni a fine finanziamento.

Rientrano in queste categorie anche segnalati, protestati, cattivi pagatori previa valutazione della situazione finanziaria.

Sono esclusi i liberi professionisti, disoccupati, casalinghe, precari, studenti universitari e molte altre figure per le quali abbiamo previsto un altro tipo di prestito (vedi qui).         

Rientri in queste categorie e vuoi richiedere la cessione del quinto?

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Cessione del quinto

Cessione del quinto: Simulazione

Cessione del quinto: simulazione

Grazie alla cessione del quinto puoi richiedere un prestito conveniente anche se hai altri finanziamenti in corso.

La cessione è infatti un prestito garantito: la tua rata sarà fissa e non supererà un ⅕ del tuo stipendio o pensione e sarà il tuo datore di lavoro o ente pensionistico a rimborsarla, tramite trattenuta dal tuo cedolino.

Inoltre, potrai ottenere importi consistenti grazie al rimborso fino a 10 anni e la tua richiesta sarà valutata anche se in passato hai avuto disguidi finanziari.

E’ bene ricordare che l’importo finanziabile, la durata del prestito e la rata dipendono da diversi fattori fra cui tipologia di richiedente, stipendio o cedolino, tfr maturato ecc. pertanto ogni prestito è creato su misura per il consumatore.

Cessione del quinto dipendente statale

Per esempio, un dipendente statale di 40 anni potrebbe ottenere un prestito di 25000€ per 120 mesi (10 anni) e, a seconda del suo cedolino, pagare una rata di 252€ scalata direttamente dal suo stipendio.

Cessione del quinto dipendente privato

Allo stesso tempo un dipendente privato di 40 anni che vuole godere dello stesso importo e rimborsare il credito in 120 mesi potrebbe usufruire di una rata di € 290 al mese.

Cessione del quinto dipendente statale o para pubblico

Diverso ancora è il caso di un dipendente statale o para pubblico che a parità di anzianità (40 anni) e di importo richiesto (25000€) potrebbe beneficiare di una rata di € 276.

Cessione del quinto pensionato

Mentre un pensionato di 65 anni che vuole avvalersi di un finanziamento minore di 20000€ sempre della durata di 10 anni potrebbe ottenere una rata di 217€.

Vuoi richiedere la cessione del quinto?

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Cessione del quinto

Cessione del quinto: perché richiederla

Cessione del quinto: perché richiederla?

La cessione del quinto è una particolare forma di finanziamento che prevede il rimborso del capitale addebitandolo direttamente sullo stipendio o sul cedolino.

Se sei un lavoratore dipendente oppure un pensionato e vuoi richiedere un finanziamento semplice, immediato e conveniente, puoi usufruire della cessione del quinto del tuo stipendio o della tua pensione.

Questa particolare forma di credito nasce nel dopoguerra per agevolare i dipendenti statali. Ad oggi, fortunatamente, è stata allargata anche a dipendenti pubblici, parastatali, privati di srl o spa e pensionati.

La caratteristica principale è che la trattenuta (ovvero la rata) non può superare più di un quinto dello stipendio tranne in particolari casistiche che trovi qui.

Quali garanzie si devono presentare per accedere alla Cessione del Quinto?

Come detto sopra la cessione del quinto è applicabile solamente a particolari categorie di lavoratori e non richiede alcuna garanzia. Infatti, se in possesso dei requisiti necessari la probabilità di riuscire ad ottenere un prestito è molto alta, tuttavia, l’istituto finanziatore richiede la garanzia del TFR e/o il benestare del datore di lavoro o dell’ente pensionistico.

Quale importo è possibile ottenere con la cessione del quinto?

Trattandosi di un prestito con cessione del quinto la rata non può superare il 20% dello stipendio o del cedolino, pertanto, l’importo ottenibile varia molto da soggetto a soggetto.

Bisogna tenere conto di diversi fattori tra cui:

  • La retribuzione netta del dipendente o del pensionato;
  • Il TFR maturato
  • Gli anni di anzianità lavorativa.

È chiaro che maggiore è la retribuzione netta, il tfr maturato e gli anni di anzianità maggiore sarà l’importo richiedibile da parte del contribuente e viceversa.

Quali sono i costi aggiuntivi della Cessione del Quinto?

Come accade per ogni tipo di prestito anche la cessione del quinto ha dei costi da sostenere per poterne usufruire.

Fra questi troviamo:

  • TAN: il Tasso Annuo Nominale e indica il tasso di interesse applicato dall’istituto finanziario sull’importo lordo del prestito;
  • TAEG: È il Tasso Annuo Effettivo Globale, e come dice il termine stesso, il vero indicatore di costo del prestito.
  • Spese di istruttoria: Sono le spese che l’istituto finanziario addebita al cliente per la valutazione della richiesta di prestito e della gestione della pratica.
  • Spese assicurative: Sono le spese previste per la sottoscrizione dell’assicurazione obbligatoria richiesta a garanzia della somma erogata: la polizza assicurativa sulla Cqs è a carico della banca in quanto è contraente e beneficiaria della copertura, mentre il cliente è l’assicurato.

Ovviamente ogni casistica è differente, pertanto, se vuoi ulteriori informazioni su questa soluzione di finanziamento o se desideri ricevere un piano su misura, compila il form sottostante o contattaci direttamente!

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